Coronavirus, Oms: "Sud America è il nuovo epicentro dell'epidemia"

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Nella regione i contagiati sono oggi 672.770, di cui 37.021 morti. Il Brasile, che è balzato al secondo posto della classifica mondiale dietro gli Stati Uniti, ha raggiunto quota 330.890 contagiati e 21.048 morti. La maggior parte dei casi è concentrata a San Paolo e Rio de Janeiro, anche se l’Organizzazione mondiale della sanità ha espresso preoccupazione per la situazione nella regione amazzonica. Timori anche per l’approvazione dell'uso di clorochina e idrossiclorochina per il trattamento di pazienti

Il Sud America è diventato “un nuovo epicentro" della pandemia di coronavirus. A dirlo è l'Organizzazione mondiale della sanità, dopo aver registrato un significativo aumento del numero di infezioni Covid-19. "In un certo senso, il Sud America è diventato un nuovo epicentro per la malattia. Abbiamo visto molti Paesi sudamericani con un numero crescente di casi", ha dichiarato il direttore delle emergenze dell’Oms, Mike Ryan. Il Brasile intanto ha superato ieri la Russia nel numero di casi dopo aver registrato 20.803 nuove infezioni in un giorno ed è diventato il secondo Paese al mondo più colpito dalla pandemia (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LA MAPPA DELLA DIFFUSIONE GLOBALE).

Brasile secondo al mondo come contagiati

Nella regione i contagiati sono oggi 672.770, di cui 37.021 morti. Il Brasile, che è balzato al secondo posto della classifica mondiale dietro gli Stati Uniti, ha raggiunto quota 330.890 contagiati e 21.048 morti. A distanza lo segue il Perù (111.698 e 3.244), mentre al terzo posto è salito il Cile (61.857 e 630) che ha scavalcato il Messico (59.567 e 6.510). Seguono poi Ecuador (35.828 e 3.056), Colombia (18.330 e 652), Rep. Dominicana (13.989 e 456), Panama (10.116 e 291), Argentina (10.649 e 433) e Bolivia (5.187 e 215).

San Paolo e Rio de Janeiro le aree più colpite

Il Brasile ha registrato 1.001 nuovi decessi rispetto al giorno precedente, un numero leggermente inferiore rispetto al record di 1.188 registrato giovedì. Lo Stato più colpito finora è San Paolo, una regione in cui vivono 46 milioni di persone e che ha registrato 76.871 casi e 5.773 decessi, che rappresentano quasi il 30% di tutti i decessi nel Paese. In numero di morti, dietro a San Paolo, c’è Rio de Janeiro (3.657), la cui capitale omonima ha un tasso di mortalità per Covid-19 del 12,7%, quasi il doppio della media nazionale del 6,5%, come riportato dall'Istituto statale di geografia e statistica brasiliano (IBGE) con dati del Ministero della Salute. Nonostante il fatto che la maggior parte dei casi sia concentrata a San Paolo e Rio de Janeiro, l’Oms ha espresso preoccupazione per la situazione nella vasta regione settentrionale amazzonica del Paese, le cui infrastrutture ospedaliere sono carenti, e a Pernambuco (nord-est). 

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L’uso di clorochina e idrossiclorochina per terapie

Due giorni dopo che il Brasile ha approvato l'uso di clorochina e idrossiclorochina per il trattamento di pazienti con Covid-19 lieve, l'Oms ha anche espresso i suoi dubbi sulla reale efficacia, considerando che non esistono prove scientifiche che stabiliscono che sia una medicina sicura ed efficace contro questa malattia. "Le prove cliniche non supportano l'uso di questo farmaco e non è raccomandato almeno fino a quando non saranno disponibili chiari risultati della sperimentazione clinica", ha osservato Ryan. Aggiungendo che le indagini dell'ufficio regionale dell’Oms per le Americhe, noto come Pan American Health Organization (PAHO), non hanno raggiunto conclusioni che lo raccomanderebbero. La posizione dell'Oms è arrivata nello stesso giorno in cui è stato pubblicato un ampio studio osservazionale che suggerisce che il trattamento farmacologico antimalarico è associato ad un aumento dei tassi di mortalità e ad un aumento delle aritmie cardiache tra i pazienti Covid-19 ricoverati in ospedale. Lo studio, pubblicato su The Lancet, ha analizzato i dati di quasi 15.000 pazienti con Covid-19 che hanno ricevuto clorochina o suo analogo, idrossiclorochina (ingerita con o senza gli antibiotici azitromicina o claritromicina) e dati di 81.000 pazienti in più di 600 ospedali.

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