
Coronavirus Brasile, numero dei morti salito del 120% in 2 settimane. FOTO
In 24 ore nel Paese si sono registrati 19.951 nuovi contagi. Il totale sale così a 291.579.Le vittime del 20 maggio sono state 888. Il Brasile rischia di diventare a breve il secondo Paese al mondo con più casi. Uno studio indipendente denuncia: “3 milioni di casi, contagi 11 volte superiori ai dati ufficiali”. Autorizzato uso clorochina anche per cure dei casi lievi

Quasi 20mila nuovi contagi in un solo giorno. Il Brasile sta facendo i conti con cifre allarmanti relative alla diffusione della pandemia da coronavirus. Le vittime in 24 ore sono state 888, che fanno così aumentare il bilancio totale a 18.859. In due settimane il numero dei decessi è cresciuto del 120%

Solo nella giornata del 20 maggio si sono registrati 19.951 nuovi contagi di Covid-19 in Brasile. Il ministero della Salute ha precisato che il totale dei contagiati sale a 291.579 casi. Registrato un forte aumento dei casi soprattutto nello Stato di Rio de Janeiro e nelle province della regione amazzonica
La mappa del contagio
A Rio il numero dei decessi per Covid-19 è passato da 1.205 registrati il
6 maggio a 3.237 del 20 maggio, con un aumento del 270%, secondo un
rapporto del portale di notizie Uol. San Paolo e Rio, entrambi nella regione sud-orientale, restano gli Stati più colpiti dalla malattia

Intanto un gruppo di scienziati indipendenti, che ha aperto un sito per monitorare in tempo reale la pandemia di Covid-19 in Brasile, sostiene che nel Paese sarebbero circa tre milioni le persone contagiate, 11 volte più delle stime ufficiali, legate ai pochi test condotti

"Il governo brasiliano ha perso il controllo della pandemia. Il numero dei casi sta crescendo in maniera esponenziale", ha detto a Bbc News Brasil il professor Domingos Alves, della facoltà di medicina dell'Università di Riberao Preto prevedendo uno scenario "critico fino alla fine del mese di maggio"

"Il Brasile si è trasformato nel focolaio principale di trasmissione del virus nel mondo", ha aggiunto Alves. Uno dei principali motivi di tale discrepanza tra i dati sarebbe il basso numero di tamponi eseguiti. Fino ad oggi, il Brasile ha realizzato 3.462 test ogni milione di abitanti. Contro gli oltre 37 mila per milione di abitanti degli Usa

"Anche negli Stati Uniti c'è una sottostima dei casi reali ma il numero dei contagi non sarebbe superiore a quello del Brasile", ha detto Alves, che assieme ad una ventina di medici, biologi, economisti e fisici coordina un sito indipendente che monitora in tempo reale l'epidemia a livello statale e federale

Intanto ieri il ministero della Sanità brasiliano ha pubblicato un nuovo protocollo che permette l'uso della clorochina nei casi lievi di coronavirus. Finora l'utilizzo del farmaco, generalmente usato contro la malaria e il lupus, era limitato ai pazienti gravi di Covid-19

Il ricorso illimitato alla clorochina era un cavallo di battaglia del presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro, che stavolta ha ottenuto il sostegno incondizionato del ministro della Sanità ad interim, il generale Eduardo Pazuello, nonostante la cura non sia accettata all'unanimità in ambito scientifico, che anzi mette in guardia sugli effetti collaterali

Sono "giorni difficili", in cui "piangiamo coloro che ci hanno lasciati”, ha scritto ieri sui social il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, a proposito del picco di decessi. Il capo dello Stato ha commentato il via libera all'uso della clorochina per curare anche i casi lievi. "Una speranza, come riferito da molti che l'hanno usata. Che Dio benedica il nostro Brasile", ha concluso

Il Brasile si avvia a contendersi con la Russia il ruolo di secondo Paese per numero di contagi dopo gli Stati Uniti. La pandemia ha registrato finora in America latina 606.271 contagiati, 33.386 dei quali deceduti. Il Brasile registra attualmente 291.579 contagi, di cui 18.859 entrati nel computo dei morti

Secondo l'Ong Azione contro la fame, la pandemia di coronavirus "provocherà oltre 29 milioni di nuovi poveri in America Latina" e causa migliaia di sfollamenti interni

"Siamo particolarmente preoccupati per i movimenti di ritorno dei migranti a causa del rallentamento dell'economia e per la situazione della popolazione indigena nelle aree di confine", sottolinea l'organizzazione che sostiene che "l'America Latina ha più paura della fame per il coronavirus che della malattia stessa”

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