Coronavirus, nel Regno Unito altri 813 morti: il totale sale a oltre 20mila

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I contagi registrati si avvicinano a quota 150mila, con una curva piatta d'incremento dei casi attorno a 5.000 al giorno. Il governo rinuncia ai ventilatori prodotti da Dyson: l'azienda aveva riconvertito parte della produzione per realizzarne 10mila

Nuova impennata nel numero quotidiano di morti registrato nel Regno Unito. Lo rende noto il ministero della Sanità, indicando altri 813 decessi nei soli ospedali nelle ultime 24 ore, ossia un centinaio più di ieri, fino a un totale salito a 20.319. I contagi si avvicinano intanto a quota 150mila (148.377), con curva piatta d'incremento attorno a 5.000 al giorno. I test eseguiti, seppur in leggero aumento, restano peraltro ancora lontani dal target di 100mila al giorno promesso dal governo per fine mese (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - LE INFORMAZIONI DELLA FARNESINA SUL REGNO UNITO).

Il governo rinuncia ai ventilatori prodotti da Dyson

Il governo intanto ha rinunciato ai ventilatori prodotti da Dyson, famosa azienda di aspirapolveri, che nelle settimane scorse aveva convertito parte delle linee di progettazione e produzione per realizzare 10mila apparecchi per la respirazione assistita da mettere a disposizione dei pazienti più gravi. Dyson aveva risposto fra i primi all'appello del ministro della Sanità, Matt Hancock, all'inizio dell'epidemia, per la penuria di ventilatori evocata dal servizio sanitario (Nhs). La richiesta di 18mila macchinari in più si è tuttavia rivelata poi eccessiva rispetto alle necessità attuali. Il fondatore dell’azienda, Sir James Dyson, non chiederà comunque compensazioni pubbliche al governo: "Non rimpiango di aver cercato di contribuire allo sforzo nazionale", ha detto (LE TAPPE - LE GRAFICHE).

Centenario raccoglie 27 milioni di sterline per il sistema sanitario

Nel Regno Unito è balzata agli onori della cronaca anche la storia del capitano Tom Moore, 100 anni giovedì prossimo, e della sua “maratona” nel giardino di casa per raccogliere fondi per la sanità pubblica britannica (Nhs). Moore ha conquistato due posti nel Guinness dei primati: uno per la sua maxi-raccolta fondi, che ha sfiorato 27,7 milioni di sterline, e uno per la sua partecipazione a una versione della canzone postbellica “You'll Never Walk Alone” cantata da Michael Ball. Il veterano è ufficialmente la persona più anziana al mondo a raggiungere il primo posto nella classifica britannica dei dischi più venduti con la versione del brano dell'attore e cantante nazional-popolare Michael Ball: Moore è protagonista dell'introduzione parlata del brano, cui Ball ha fatto seguire la parte cantata.

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