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Coronavirus, la sanificazione della favela Rocinha a Rio de Janeiro. VIDEO

Mondo

La baraccopoli ospita 70.000 persone ed è praticamente impossibile rispettare il distanziamento sociale. Dopo settimane di negazionismo sulla crisi del nuovo coronavirus, il presidente Jair Bolsonaro ha riconosciuto che si tratta della "sfida maggiore" per il Paese

Le strade di Rocinha, una delle più grandi favelas di Rio de Janeiro, in Brasile, sono state sanificate nel tentativo di frenare la diffusione del nuovo coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE).

La situazione nella favela

A Rocinha, che ospita circa 70.000 persone secondo i dati dell'ultimo censimento, è pressoché impossibile rispettare il distanziamento sociale (I contagi a Rio de Janeiro). La zona è estremamente povera con condizioni igieniche scarse e un'alta incidenza di tubercolosi (11 volte superiore rispetto alla media nazionale con 372 casi di malattia ogni 100.000 abitanti). La sanificazione è arrivata a pochi giorni di distanza dalla richiesta fatta al governo da parte di alcuni residenti della favela di vietare l’ingresso nell’area agli stranieri, a causa dei timori di una maggiore diffusione del virus.

L'epidemia in Brasile

L'epidemia ha ucciso oltre 950 persone in Brasile e si contano nel Paese più di 18.000 casi di contagio. Enorme l'impatto sull'economia carioca. Il maestoso Copacabana Palace Hotel di Rio de Janeiro, punto di riferimento in città, a seguito della pandemia in corso chiuderà oggi temporaneamente le sue porte per la prima volta dall'inaugurazione, 96 anni fa.

Bolsonaro: "Enorme sfida" per il Paese

Dopo settimane di negazionismo sulla crisi del nuovo coronavirus, il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha finalmente riconosciuto che si tratta della "sfida maggiore" per il Paese. Le autorità di Rio hanno imposto una serie di restrizioni al transito, alle riunioni e alle operazioni commerciali, compresi i divieti sulle spiagge (LE FOTO DELLE SPIAGGE - LE FOTO DELLE STRADE VUOTE A RIO). A San Paolo, principale focolaio dell'epidemia, il governo regionale ha decretato la quarantena fino al 22 aprile, lasciando aperte le sole attività commerciali essenziali.
 

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