In Africa 25 milioni di persone a rischio per l'invasione delle locuste

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La Fao annuncia l'emergenza e chiede un intervento da 140 milioni di dollari per contenere i danni. Ma le criticità legate al coronavirus in tutto il mondo rendono difficile una simile mobilitazione economica

In Africa è emergenza per l'invasione delle locuste. Il continente è alle prese con la più grande invasione dell’ultimo secolo. Un problema che, secondo la Fao, potrebbe produrre carenza di cibo per circa 25 milioni di persone. A partire dal Corno d’Africa, sono già dieci i Paesi coinvolti che hanno visto i raccolti annientarsi al passaggio degli sciami di locuste, come scrive anche Il Sole 24 Ore. Ora si teme l’invasione dell’Africa centrale, ma con l'emergenza coronavirus in corso (ULTIME NOTIZIE - LO SPECIALE), potrebbero non esserci le risorse per affrontarla.

Il cambiamento climatico e i cicloni

La causa principale sarebbe il cambiamento climatico che ha favorito una riproduzione straordinaria di questi esemplari nel deserto della penisola arabica. Le prime invasioni di locuste si sono diffuse in Yemen, dove le condizioni ideali per la riproduzione sono state create dal ciclone Mekenu, che ha colpito l’area nel 2018. Gli insetti sono così prosperati tra Arabia Saudita, Yemen e Oman, per poi spostarsi in Africa attraverso il golfo di Aden. Dopo la prima ondata, un nuovo ciclone ne ha prodotta una seconda, con una nuova stagione di riproduzione: e anziché aumentare di 400 volte, come avverrebbe solitamente, le locuste del deserto sono aumentate di 8mila volte.

Potrebbero esserci danni senza precedenti

È dagli anni ’40 che non si registrava un’invasione di queste dimensioni, ma ora, con un continente molto più popolato e già alle prese con gravi situazioni di povertà, i danni potrebbero essere imparagonabili. Tra i dieci Paesi invasi dalle locuste c’è anche il Kenya, dove è arrivato uno sciame delle dimensioni dell’intero Lussemburgo.

Fao: servono 140 milioni di dollari

La Fao ha richiesto un intervento di 140 milioni di dollari di aiuti per contenere un'invasione che probabilmente non ha ancora raggiunto il suo picco, atteso tra aprile e giugno. Ma la mobilitazione di queste risorse economiche si scontra con la necessità di altrettanti interventi per affrontare l’emergenza coronavirus in tutto il mondo. La stessa Africa sta contando le prime migliaia di contagiati.

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