Coronavirus, Ai Weiwei: "È come la pasta: inventato dai cinesi, diffuso dagli italiani"

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L’artista dissidente cinese ha pubblicato su Instagram un commento dall’intento ironico in cui denuncia la somiglianza tra lo sviluppo geografico del noto alimento e dell’epidemia del virus. Molte le critiche sul suo profilo

“Il coronavirus è come la pasta: l’hanno inventato i cinesi, ma gli italiani lo diffondono nel mondo”. A scriverlo, sul proprio profilo Instagram, l’artista dissidente cinese Ai Weiwei, che ironicamente denuncia la somiglianza tra lo sviluppo geografico del noto alimento, simbolo della gastronomia italiana nel mondo, e la diffusione dell’epidemia del virus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - ANTIVIRUS: L'ITALIA CHE RESISTE). Il commento ha già ricevuto numerose critiche sul profilo dell’artista, soprattutto da parte di utenti italiani, che ne sottolineano il cattivo gusto. Altri scrivono che non c’è alcuna conferma storica del fatto che siano stati i cinesi a inventare la pasta.

Chi è Ai Weiwei

Ai Weiwei è considerato uno dei più famosi artisti cinesi viventi, con una personalità influente anche al di fuori del campo artistico. Dal 2015 non vive più in Cina, dove nel 2011 è stato arrestato per 81 giorni nell'ambito di un giro di vite sui dissidenti. Prima dei conflitti con le autorità cinesi, Ai aveva contributo alla costruzione del famoso stadio Nazionale di Pechino, soprannominato "Nido d'Uccello", per l'Olimpiade del 2008. Al momento non gli è concesso di tornare in Cina, dove viene considerato dal governo alla stregua di un traditore.

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