Leader del partito e del gruppo del parlamentino regionale, è un esponente radicale dell'ultradestra tedesca. A febbraio scorso, è stato denunciato per aver attaccato duramente la cancelliera Angela Merkel, accusandola di aver compiuto un colpo di Stato in Turinigia
In passato ha definito il memoriale all’Olocausto di Berlino “monumento della vergogna”. Adesso Bjoern Hoecke è il candidato alla presidenza in Turingia del partito dell'ultradestra tedesca Afd, Alternative für Deutschland. Le elezioni si terranno il 4 marzo.
Denunciato per attacco alla Merkel
Hoecke, leader del partito e del gruppo del parlamentino regionale, è un esponente radicale dell'ultradestra tedesca. Hoecke, di recente, è stato denunciato per aver attaccato duramente la cancelliera Angela Merkel, accusandola di aver compiuto un colpo di Stato in Turinigia.
Il caso Turingia
Proprio la Turingia è da qualche settimana al centro di un caso politico in Germania dopo che il candidato liberale Thomas Kemmerich è stato eletto ministro-presidente del Land, battendo a sorpresa per un voto il candidato della Linke. Un risultato frutto di un esplicito accordo tra Cdu, Fdp e Afd definito dai media tedeschi “uno scandalo". Un voto che ha messo in crisi l’intero sistema politico tedesco e provocato le dimissioni del leader della Cdu della Turingia Mike Mohring e della leader nazionale dei cristiano-democratici, Annegret Kramp-Karrenbauer, considerata erede di Angela Merkel. "Volevamo fermare i rosso-rosso-verdi", ha detto Hoecke, dopo l'elezione di Kemmerich a ministro-presidente del Land, riferisce Dpa. La Turingia si è evoluta come uno Stato di sinistra e "questo processo oggi è stato fermato", ha aggiunto Hoecke.
La dichiarazione choc sul memoriale all'Olocausto
Nel gennaio del 2017, Hoecke fece inoltre discutere per una dichiarazione choc riferita al memoriale dell'Olocausto di Berlino. "I tedeschi - disse - sono l'unico popolo al mondo ad aver piantato un monumento della vergogna nel cuore della propria capitale". Ne seguirono furiose polemiche e anche l'allora leader di Afd, Frauke Petry dovette prendere le distanze da Hoecke.