Chiuso uno dei 16 nosocomi costruiti per fronteggiare l'emergenza. Decisione maturata dopo il calo dei casi di contagio
La Cina prova a ripartire dopo essere finita in ginocchio per il Coronavirus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE) e quella che sembra essere una vera minaccia per la finanza del paese. Diciotto province hanno ridotto il grado di allerta in modo da far ritornare l'operatività nei settori industriali e produttivi dopo il blocco deciso per frenare il contagio. D’altra parte la situazione sta migliorando come nella provincia dell’Hubei, epicentro del Covid-19, dove si sono registrati ieri solo 196 nuovi casi di contagio, prima volta sotto quota 200 dal 24 gennaio. L’ultima provincia ad aver abbassato il livello di allerta a II è stata quella dello Zhejiang, nalla parte orientale del paese. Qui infatti ieri è arrivata la conferma di un solo caso di Covid-19 contratto all'estero (una donna proveniente da Milano) mentre non sono stati segnalati casi confermati a livello locale. Ed è proprio da qui che arriva anche una bella storia, quella di una donna di 66 anni contagiata dal virus e sottoposta ad un doppio trapianto polmonare. Ossigena bene dopo l’intervento e le sue condizioni sono in ripresa.
A Wuhan chiuso uno degli ospedali allestiti per l'emergenza
Intanto la città di Wuhan ha deciso di chiudere il primo dei 16 ospedali (FOTO) costruiti a tempi record per accogliere i malati di polmonite da coronavirus. L'ospedale di Wuchang, la struttura che verrà chiusa, ha contribuito alla guarigione di 34 persone contagiate e le 76 ancora ricoverate verranno trasferite all'ospedale numero 1 della città. "L'ospedale di Wuchang ha terminato per ora la sua missione", riferisce il servizio trasmesso dall'emittente cinese: le sale della struttura saranno sottoposte a disinfezione e le attrezzature mediche verranno sigillate.