La virologa italiana, nota per i suoi studi sui virus influenzali, in un’intervista al Corriere della Sera sostiene che al Cdc di Atlanta "stanno valutando la situazione con un occhio a quello che è successo in Italia. Vaccino non lo avremo prima di un anno o più”
Sul coronavirus "negli Stati Uniti stanno ancora decidendo sul da farsi”, ha detto la virologa Ilaria Capua, nota per i suoi studi sui virus influenzali e, in particolare, sull'influenza aviaria del 2006 (GLI AGGIORNAMENTI SUL CORONAVIRUS). In un’intervista al Corriere della Sera, la scienziata sostiene che al Cdc (Center for Diseases Control) di Atlanta, cioè l’organismo governativo che si occupa di monitorare la salute e le malattie, "stanno valutando la situazione con un occhio a quello che è successo in Italia" (TUTTE LE MISURE NEL DECRETO - COME SI CONTANO I CONTAGI).
Capua: “Italia un modello, ma negli Stati Uniti la cura costa”
Perché gli Stati Uniti, sostiene Capua, stanno diventando il nuovo "laboratorio" per capire che cosa succederà, anche da quelle parti, con l'epidemia del nuovo coronavirus. Capua afferma che "la ricerca americana è una corazzata e arriverà a risultati importanti, anche nel breve periodo" e che in ogni caso "un vaccino non lo avremo prima di un anno o più" e potrebbe anche non servire, precisa la scienziata, "se l'epidemia sarà superata" (LO SPECIALE SUL VIRUS).