Elezioni Iran, trionfo dei conservatori ma affluenza ai minimi storici

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Un grande numero di persone ha boicottato il voto in segno di protesta per la situazione economica e politica nel Paese: l’affluenza è stata del 42,57% contro il 62% delle precedenti legislative di quattro anni fa e il 66% del 2012

Il Parlamento iraniano viene conquistato dai conservatori, aiutati anche dalla forte astensione. I fondamentalisti si sono aggiudicati almeno 221 dei seggi dell'assemblea, ma il numero potrebbe aumentare con i ballottaggi per 14 seggi in programma il 17 aprile. Gli indipendenti si sono aggiudicati 34 deputati e i riformisti soltanto 16. Primo fra gli eletti a Teheran dovrebbe essere il conservatore Mohammad Bagher Qalibaf, ex generale dei Pasdaran ed ex sindaco della capitale. Molti lo indicano come il prossimo presidente del Parlamento, e forse anche successore del moderato Hassan Rohani alla presidenza della Repubblica il prossimo anno.

Forte astensione

Solo quattro elettori su dieci si sono recati alle urne e addirittura solo uno su quattro a Teheran. Le percentuali, annunciate ufficialmente dalle autorità, sono le più basse nella storia della Repubblica islamica. Tutti attendevano le perecentuali della partecipazione al voto dopo episodi che hanno avuto un forte impatto sull'opinione pubblica, come la repressione delle proteste per il caro benzina in novembre - di cui non è ancora stato fornito il numero di vittime - e l'abbattimento da parte della contraerea iraniana in gennaio del Boeing ucraino con a bordo 145 iraniani. Proprio questi fatti sono stati citati dal ministro dell'Interno, insieme con la paura per il coronavirus, come possibili spiegazioni della scarsa affluenza.

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