Arrestato in Egitto, piazze italiane si mobilitano per Zaki

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Le piazze italiane si mobilitano per Patrick George Zaki, lo studente egiziano dell'Università di Bologna arrestato venerdì al Cairo e tuttora detenuto 

Si muovono l'Italia e l'Europa per Patrick George Zaki, studente egiziano dell'università di Bologna in carcere in Egitto, dove era tornato per una vacanza. Amnesty International Italia ha rilanciato tre date di manifestazioni per chiedere libertà per il ricercatore: oltre a quella già annunciata di sabato a Milano, domani sono stati organizzati un sit in a Pescara in Piazza Salotto e un flash mob a Padova al Palazzo comunale, quest'ultimo organizzato dagli studenti Udu e Asu. Intanto oggi la Procura di Mansoura, in Egitto, ha fissato a sabato 15 febbraio un'udienza che raccoglie l'appello dei legali di Patrick George Zaky contro l'ordinanza dell'8 febbraio in cui le autorità egiziane hanno deciso di trattenere in custodia per 15 giorni il ricercatore egiziano studente di Bologna. La famiglia e i legali della ong Eipr l'hanno visitato per meno di un minuto. E' in condizioni di detenzione 'meno favorevoli' rispetto all'altro luogo, ma non è stato maltrattato'.

La marcia di Bologna

Si terrà lunedì 17 febbraio a Bologna il grande corteo organizzato dalla comunità studentesca dell'Università di Bologna per chiedere il rilascio di Patrick George Zaki, lo studente egiziano che nel capoluogo emiliano segue un master e che è stato arrestato venerdì all'arrivo al Cairo ed è tuttora detenuto con l'accusa, tra le altre, di istigazione al rovesciamento del regime. La data dell'iniziativa è stata annunciata oggi in conferenza stampa a Bologna da Anna Zanoli, presidente del Consiglio studentesco dell'Alma Mater. Il corteo partirà lunedi' alle 18 dal rettorato e si concluderà a Piazza Maggiore. In prima fila insieme agli studenti, ai colleghi di master di Patrick, ci saranno il sindaco Virginio Merola e il rettore di Bologna Francesco Ubertini. L'auspicio degli organizzatori è di una grande partecipazione di tutti i cittadini. "Abbiamo ricevuto moltissimi messaggi di solidarietà", dice Zanoli. "Abbiamo aderito con entusiasmo alla proposta della marcia del Comitato studentesco - ha detto il prorettore dell'Università bolognese Mirko degli Esposti - e stiamo attivando la rete di tutte le università europee e italiane" ha concluso.

La marcia di Palermo

Il 26 febbraio da Bagheria a Casteldaccia, nel Palermitano, nel nome di Patrick Zaki e Giulio Regeni. L'iniziativa è del Centro Pio La Torre. "Chiediamo verità e giustizia per l'attivista e studente egiziano dell'università di Bologna arrestato in Egitto. "Quando non c'è democrazia non c'è giustizia sociale: per questo il Centro studi Pio La Torre proporrà alle scuole di ricordarlo alla marcia popolare antimafia insieme a Giulio Regeni, chiedendo la scarcerazione immediata per Patrick e verita' per Giulio", affermano dal Centro studi. Con il suo lavoro di ricerca Patrick, secondo il presidente Vito Lo Monaco, "interpreta una battaglia e un bisogno di libertà che vanno difesi: anche per questo ci mobiliteremo insieme a sindacati, studenti, laici e religiosi durante la marcia, per chiedere di tutelare dei valori universali". 

Preoccupazione nell'Ue

Il presidente del Parlamento Ue David Sassoli ha richiamato i colleghi europei sul caso. Zaki rischia fino all'ergastolo, ha spiegato il suo legale. Si moltiplicano le iniziative per non spegnere i riflettori su quello che si teme possa diventare un nuovo caso Regeni. Pressing anche del sindaco di Bologna Virginio Merola sul ministro degli Esteri Luigi Di Maio: "Deve fare di più, chiediamo una posizione più decisa". Iniziative sollecitate anche dalla conferenza dei rettori, che si dice preoccupata.

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