Monsignor Gaenswein sul caso del volume in uscita in Francia: "Il Papa emerito aveva inviato un suo testo sul sacerdozio, ma non aveva approvato alcun progetto per un libro a doppia firma”. Cardinale Sarah: "Testo non cambia". L'editore: "Discussioni in corso"
"Posso confermare che questa mattina su indicazione del Papa emerito ho chiesto al cardinale Robert Sarah di contattare gli editori del libro pregandoli di togliere il nome di Benedetto XVI come coautore del libro stesso e di togliere anche la sua firma dall'introduzione e dalle conclusioni". Con le parole di monsignor Gaenswein sembra arrivato al capolinea il caso del libro, in uscita in Francia, inizialmente attribuito alla penna di Ratzinger e del cardinale Robert Sarah come co-autori. Il cardinale Sarah ha confermato che "considerate le polemiche che ha provocato la pubblicazione dell'opera 'Dal profondo dei nostri cuori', è stato deciso che l'autore del libro sarà: 'Card. Sarah con il contributo di Benedetto XVI'. D'altro canto il testo completo resta assolutamente immutato". "Qui da noi sono in corso discussioni": questo l'unico commento, che trapela dalla sede parigina dell'editore Fayard.
La vicenda è scoppiata dopo le anticipazioni di Le Figaro, contenenti l’altolà di Benedetto XVI a possibili aperture all'ordinazione sacerdotale di uomini sposati, proprio nel momento in cui Papa Francesco sta ultimando l’esortazione post-Sinodo sull'Amazzonia che potrebbe contenere indicazioni su questo tema. Dopo le prime indiscrezioni secondo cui Benedetto XVI si dichiarava estraneo alla stesura del volume, il cardinale Sarah aveva aveva definito "abietta" la polemica sul fatto che il Papa emerito non fosse informato della pubblicazione del libro.
"Si è trattato di un malinteso"
È poi arrivata però la precisazione dal Vaticano: "Il Papa emerito sapeva che il cardinale stava preparando un libro e aveva inviato un suo testo sul sacerdozio autorizzandolo a farne l'uso che voleva - ha detto all'Ansa monsignor Georg Gaenswein - Ma non aveva approvato alcun progetto per un libro a doppia firma né aveva visto e autorizzato la copertina. Si è trattato di un malinteso senza mettere in dubbio la buona fede del cardinale Sarah. Il testo che Benedetto ha mandato al cardinale è un testo suo che rimane e lui l'autore e non degli altri testi".
Le indiscrezioni e le repliche di Sarah
Secondo quanto riportato inizialmente dal Corriere della Sera, dopo l’anticipazione di Le Figaro fonti vicine a Ratzinger avrebbero fatto trapelare che il Papa emerito non aveva "visto né approvato la copertina, né di far uscire un volume a quattro mani”. A quel punto, Sarah aveva replicato su Twitter pubblicando tre lettere: “Fornisco le prime prove della mia collaborazione stretta con Benedetto XVI per scrivere questo testo in favore del celibato”. "Affermo solennemente che Benedetto XVI sapeva che il nostro progetto avrebbe preso la forma di un libro - aveva scritto ancora su Twitter il cardinale - Posso dire che abbiamo scambiato più bozze per stabilire le correzioni". Poi Sarah aveva aggiunto: "Perdono sinceramente tutti coloro che mi calunniano o che vogliono mettermi in contrasto a Papa Francesco. Il mio attaccamento a Benedetto VI resta intatto e la mia obbedienza filiale a Papa Francesco assoluta".
Il dibattito
L’anticipazione del libro, intanto, aveva già alimentato il dibattito sul tema dell'ordinazione sacerdotale di uomini sposati. Da una parte i tradizionalisti e conservatori, che non approvano neanche la proposta del documento finale del Sinodo panamazzonico sull'ordinazione dei viri probati, ovvero uomini esperti e con famiglia che possano portare l'eucaristia nelle zone più impervie e irraggiungibili. Dall’altra, ad esempio, l’arcivescovo di Malta Charles Scicluna sottolinea che "dimentichiamo l'insegnamento e la saggezza del Concilio Vaticano II a nostro rischio e pericolo", e cita la Presbyterorum Ordinis: "Infatti, (il celibato) non è richiesto dalla natura stessa del sacerdozio, come risulta dalla prassi della Chiesa primitiva e dalla tradizione delle Chiese orientali". Infine, c’è chi si chiede se un Papa emerito che aveva promesso "incondizionata reverenza e obbedienza" al suo successore e una vita dedicata "alla preghiera e alla meditazione", rimanendo "nascosto al mondo", faccia bene a intervenire così apertamente su temi di governo della Chiesa all'esame del Pontefice in carica.
Il Vaticano: Ratzinger in sintonia con Bergoglio
Dal Vaticano, nel frattempo, il direttore editoriale Andrea Tornielli aveva ricordato che Papa Francesco ha difeso più volte la disciplina vigente e aveva definito il contributo di Ratzinger "in filiale obbedienza al Papa". E così anche il portavoce della Santa Sede Matteo Bruni, evocando le parole di Bergoglio al ritorno da Panama: "Mi viene alla mente una frase di San Paolo VI: 'Preferisco dare la vita prima di cambiare la legge del celibato'". E aggiungeva: "Personalmente penso che il celibato sia un dono per la Chiesa. Io non sono d'accordo di permettere il celibato opzionale, no. Soltanto rimarrebbe qualche possibilità nelle località più remote - penso alla Isole del Pacifico... (...) quando c'è necessità pastorale, lì, il pastore deve pensare ai fedeli'".