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I vescovi aprono ai preti sposati: “Sì al sacerdozio per i diaconi con famiglia”

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Nel documento finale del Sinodo per l'Amazzonia si chiede la possibilità di ordinare sacerdoti, presi fra i diaconi permanenti, "che hanno una famiglia legittimamente costituita e stabile". Al Papa ultima parola. Nessuna novità per le donne, arrivano peccati “ecologici”

Si apre uno spiraglio per l'ordinazione sacerdotale di persone sposate. Non si tratta dei “viri probati”, cioè persone riconosciute dalla comunità ma prive di una formazione specifica, ma coloro che sono già diaconi permanenti: persone, anche sposate e con famiglia, che hanno fatto già un percorso preciso all'interno della Chiesa fino ad arrivare all'ultimo gradino prima appunto del sacerdozio. L’apertura è arrivata nel documento finale del Sinodo dei vescovi per l'Amazzonia. Il documento è stato consegnato al Papa, al quale spetta l'ultima parola. E Bergoglio (LO SPECIALE) ha espresso l'auspicio che "entro l'anno" possa pubblicare la sua Esortazione apostolica in materia, o comunque un documento.

Apertura verso i preti sposati

Il Sinodo dei vescovi sull'Amazzonia, quindi, ha chiesto la possibilità per l'area amazzonica - anche se "alcuni si sono espressi a favore di un approccio universale all'argomento" - di "ordinare sacerdoti uomini idonei e riconosciuti della comunità, che abbiano un diaconato permanente fecondo e ricevano una formazione adeguata per il presbiterato, potendo avere una famiglia legittimamente costituita e stabile". Per questo occorre stabilire "criteri e disposizioni da parte dell'autorità competente". Il paragrafo è stato approvato superando i due terzi dei voti richiesti, ma ha registrato il maggior numero di “no”: 41 (128 i sì).

Nessun passo in avanti per le donne, arrivano i peccati “ecologici”

Nel documento finale del Sinodo non si registra, invece, nessun passo in avanti per le donne: la questione del diaconato è stata rimandata alla riapertura della Commissione che aveva istituito nel 2016 il Papa e che era arrivata a "risultati parziali". Tra le novità, però, ci sono i peccati “ecologici”: la proposta, cioè, di individuare "il peccato ecologico come un'azione o un'omissione contro Dio, contro il prossimo, la comunità e l'ambiente". Il documento finale individua questi peccati "in atti e abitudini di inquinamento e distruzione dell'armonia dell'ambiente". Arriva anche l'idea di studiare un rito ad hoc per l'Amazzonia.

Il Papa ha invitato “a non avere paura”

Ora, come detto, la parola spetta al Papa. Nel suo discorso conclusivo, Bergoglio ha parlato delle "elite cattoliche" che nel documento finale del Sinodo sull'Amazzonia "andranno a cercare le cosette e si dimenticheranno del grande”. “Mi sono ricordato di una frase", ha detto Francesco, in cui si dice che ci sono persone che "siccome non amano nessuno, credono di amare Dio", "perdono il contatto con le sfide che affronta l'uomo di oggi e si illudono di stare con Dio". Il Papa ha ribadito che la Chiesa deve "essere sempre riformata", salvando però "la tradizione che è la salvaguardia del futuro, non la custodia delle ceneri". Su possibili nuovi riti, che tengano conto della cultura locale, il Papa ha invitato a "non avere paura".

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