Nella capitale e in altre città si protesta per l'aereo abbattuto: "Il nemico non è l'America". Pasdaran avevano avvertito: "Pronti ad usare forza". Trump invita a "non uccidere i manifestanti". Ambasciatore Uk arrestato e rilasciato
Violenti scontri si sono registrati a Teheran dove, come in altre città dell'Iran, gli studenti sono tornati in piazza dopo l'ammissione di colpa di Ali Khamenei e del regime sull'abbattimento dell'aereo ucraino che ha provocato 176 vittime. Nella capitale la polizia ha caricato i manifestanti che si erano riuniti nella Azadi Square. Alcuni video che circolano sui social mostrano spari da parte degli agenti. Manifestazioni si segnalano anche in altre città iraniane, come Mashhad, Rasht, Kashan, Sanandaj e Amol. "Il nemico è qua, non è l'America" hanno urlato i giovani dimostranti. I Pasdaran avevano avvertito: "Siamo pronti ad usare la forza per placare le manifestazioni". Per il rappresentante della Guida suprema all'interno delle Forze, Ali Shirazi, "quelli che manifestano sono seguaci degli Stati Uniti e di Israele".
Bruciata bandiera britannica
Ieri, dopo la massiccia dimostrazione dei giovani contro il regime, era arrivato il tweet di sostegno ai manifestanti di Donald Trump: "Sono al vostro fianco, ispirato dal vostro coraggio". Anche oggi il presidente Usa è intervenuto, invitando i leader iraniani a "non uccidere i manifestanti". Anche i giornali riformisti dell'Iran hanno preso posizione. Tra i titoli sulle prime pagine, listate a lutto, si legge: "Chiedere scusa e rassegnare le dimissioni". Intanto l'ambasciatore britannico a Teheran, Rob Macaire, è stato trattenuto per una quindicina di minuti dalla polizia: secondo l'agenzia iraniana Mehr avrebbe partecipato alle manifestazioni ed è stato fermato per il suo presunto "coinvolgimento nel provocare atti sospetti". Altissima la tensione davanti all'ambasciata della Gran Bretagna, dove durante una manifestazione è stata bruciata una bandiera britannica.
Arrestato e brevemente detenuto l'ambasciatore britannico a Teheran
L'Iran, tramite il ministero degli Esteri, ha confermato di aver arrestato l'ambasciatore britannico e ha detto di averlo liberato subito dopo la sua identificazione. Londra, confermando l'arresto, ha definito la sua detenzione temporanea "una flagrante violazione del diritto internazionale". "È normale voler rendere omaggio, alcune delle vittime” dell’aereo abbattuto “sono britanniche”, ha detto l’ambasciatore. “Sono andato via dopo 5 minuti, quando sono cominciati alcuni cori" ha scritto ancora su Twitter Macaire. Il capo della diplomazia europea Josep Borrell si è detto “molto preoccupato dopo la temporanea detenzione dell'ambasciatore. Il rispetto della Convenzione di Vienna è un obbligo”.