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Incendi Australia, la stima dell’Università di Sydney: morti circa 480 milioni di animali

Mondo

Si tratta di mammiferi, uccelli, rettili e altre specie morte per roghi boschivi da settembre 2019 nel Nuovo Galles del Sud. Nello Stato, dice il Wwf, già bruciati più di 4 mln di ettari: il doppio della Lombardia. A rischio specie animali e vegetali endemiche del Paese

Sono circa 480 milioni gli animali - mammiferi, uccelli, rettili, ecc… - morti a causa degli incendi boschivi da settembre 2019 nel Nuovo Galles del Sud, in Australia (LE CAUSE DEGLI INCENDI). A dirlo è una stima dell’Università di Sydney. Il Wwf ha aggiunto che siamo davanti ad alcuni dei più pericolosi e catastrofici roghi che il Paese abbia mai visto (L'IMMAGINE DIVENTATA VIRALE). Nuovo Galles del Sud e Victoria hanno dichiarato lo stato di emergenza: solo nel primo Stato sono stati bruciati più di 4 milioni di ettari, pari al doppio della Lombardia. Nelle Blue Mountains, poi, solo a novembre e dicembre è andato bruciato il 50% delle riserve naturali. E i numeri, purtroppo, continuano a peggiorare (FOTO - TURISTI IN FUGA - EVACUATI VIA MARE).

A rischio specie animali e vegetali endemiche dell'Australia

Secondo le stime, sono circa 8mila i koala dispersi nelle fiamme. Nella costa nord del New South Wales, le fiamme hanno già ucciso circa il 30% dell'intera popolazione di questa specie. “Una notizia gravissima – ha detto il Wwf – dato che in tutta la regione, prima che iniziassero gli incendi, i koala erano solo circa 28mila. La maggior parte dei koala della costa orientale australiana, infatti, vive all'interno del ‘Triangolo dei Koala’, regione in cui la specie potrebbe estinguersi in soli 30 anni”. A causa del cambiamento climatico, ha aggiunto l’associazione ambientalista, “gli incedi diventeranno ancora più frequenti e si teme che intere specie animali e vegetali endemiche dell'Australia possano andare perdute per sempre". Anche Kangaroo Island, l'isola dei canguri nonché meta molto ambita dai turisti, è stata evacuata per l'emergenza incendi: “Un altro scrigno di natura divorato dalle fiamme che nessuno potrà più vedere come prima”.

Wwf: “Ora impegno urgente dei governi per contrastare cambiamenti climatici”

“In Australia stanno bruciando le ultime foreste naturali di eucalipti e ad andare in fiamme non sono solo questi straordinari alberi con i koala, ma anche opossum, canguri grandi e piccoli, wallaby, wombat, ornitorinchi ed echidna”, ha spiegato Isabella Pratesi, direttore del programma di Conservazione del Wwf Italia. In questi giorni si trova in Tasmania, dove - a più di 400 chilometri dalle coste australiane - il cielo è anche coperto di fumo. “Gran parte della Tasmania è stata avvolta dal fumo degli incendi della costa orientale dell'Australia. La portata della devastazione è enorme e il vento ne porta la testimonianza fino in Nuova Zelanda”, ha detto. Tra i colpevoli per gli incendi, cita "primi tra tutti la siccità e le temperature bollenti, causate dal riscaldamento globale, che hanno trasformato le foreste in prede facilmente divorabili dalle fiamme". È vero che gli incendi in Australia fanno parte dei processi ecologici – ha aggiunto Isabella Pratesi – ma quello che sta succedendo oggi "è di una portata completamente diversa e in un contesto del tutto trasformato. A bruciare sono gli ultimi tasselli di ecosistemi naturali a cui non possiamo assolutamente rinunciare". Ora è necessario, per il Wwf, "un impegno forte e urgente dei governi per contrastare i cambiamenti climatici”.

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