
Il corpo del generale ucciso in Iraq da un raid Usa è stato riportato in patria. Il feretro è arrivato ad Ahvaz, poi è stato trasportato nella città santa di Mashhad. Annullata la cerimonia in programma a Teheran. Martedì pomeriggio la sepoltura

In Iran sono iniziati i tre giorni di lutto nazionale per la morte del generale Qassem Soleimani, ucciso venerdì scorso a Baghdad, in Iraq, in un raid americano. Il feretro è rientrato in territorio iraniano ad Ahvaz, per fare poi tappa nella città santa di Mashhad (foto). Ad accogliere la salma, una marea umana
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Annullata, invece, la cerimonia funebre a Teheran, in programma per lunedì, a causa dell'enorme affluenza di persone che si sono riunite per quella nella città santa sciita di Mashhad (foto)
Chi era Qassem Soleimani
Nella foto, la folla a Mashhad. Con la salma di Soleimani, c'è anche quella del vice comandante della milizia filo-iraniana, l'iracheno Hashd al-Shaabi
Le foto del raid su Baghdad
Un'altra immagine da Mashhad

Le migliaia di persone che hanno aderito alla processione funebre hanno portato con loro bandiere, striscioni, foto e intonato canti sciiti

La salma del generale è arrivata in Iran ad Ahvaz, città nella provincia del Khuzestan, dove si è tenuta la prima delle processioni funebri
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Nella foto, l'arrivo della salma all'aeroporto internazionale di Ahvaz
Chi era Qassem Soleimani
Dopo quelle di Ahvaz e Mashhad, prevista anche un'altra cerimonia a Qom, lunedì sera 6 gennaio
Le foto del raid su Baghdad
Il generale Soleimani verrà poi sepolto martedì pomeriggio nella sua città natale, Kerman, secondo le sue volontà
I funerali di Soleimani a Baghdad. FOTO
Intanto, i corpi delle persone uccise nell'attacco degli Stati Uniti sono stati consegnati in Iran per test di identificazione del DNA
Migliaia in strada per protestare contro gli Usa. FOTO

"Se le forze americane vogliono rimanere in vita, dovrebbero evacuare le loro basi militari nella regione e andarsene", ha detto il vice capo delle guardie rivoluzionarie, il generale Mohammadreza Naghdi, citato da Farsnews

"La rappresaglia da parte dell'Iran e dei comandanti della resistenza di fronte all'assassinio da parte degli Stati Uniti del capo delle forze di Qod Qassem Soleimani è certa, incontrollabile e dolorosa - ha aggiunto - e gli americani farebbero meglio a smettere di inviare messaggi per invitare l'Iran a non vendicarsi"

"Gli americani hanno commesso un grande errore, la cui risposta si riverserà sicuramente fuori dalla Repubblica islamica", ha poi tuonato il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Zarif


