Previste sei ore di dibattito, seguite dal voto separato su ognuno dei due articoli. La speaker della Camera Nancy Pelosi commenta la lettera di ieri del tycoon: “Ridicola e nauseante”
Negli Stati Uniti è impeachment day. Oggi la Camera dei rappresentanti dovrebbe votare a favore dell'impeachment per Donald Trump sullo scandalo Ucraina. Dopodiché la questione passerà al Senato, all'inizio del prossimo anno, dove la maggioranza repubblicana dovrebbe invece assolvere il Presidente che ieri ha scritto una lettera durissima alla speaker della camera Nancy Pelosi in cui ha accusato i democratici di voler portare avanti con questa messa in stato di accuso un" colpo di stato illegale".
Sei ore di dibattito e poi il voto
Dopo mesi di dibattito, conflitti e colpi di scena, oggi la Camera dei rappresentanti a maggioranza democratica voterà i due articoli del provvedimento di messa in stato di accusa del presidente: uno sull'abuso di potere e uno sull'ostruzione al congresso nel caso Ucraina. Donald Trump entrerà dunque di diritto in una delle liste più oscure del paese, quella dei presidenti che hanno avuto un impeachment da parte del congresso. Prima di lui solo Andrew Johnson nel 1868 e Bill Clinton più di 20 anni fa.
La Camera si riunirà intorno alle 9 del mattino locali (le 15 in Italia) italiane. Ci sarà un dibattito di circa un'ora sulle regole delineate per la votazione e i deputati saranno chiamati a esprimersi al riguardo. Intorno alle 10 del mattino (le 16 italiane), dovrebbero iniziare le sei ore di dibattito per l'impeachment al termine delle quali saranno votati i due articoli per l'impeachment. Una volta che i deputati si saranno espressi sulla messa in stato di accusa di Trump, la Camera procederà al voto sui manager del processo di impeachment al Senato.
La lettera di Trump alla Pelosi
Secondo le stime del New York Times, i democratici hanno 218 voti a favore mentre i contrari al momento sono 169 repubblicani. Due gli indecisi.
Come fu per Clinton, Trump dovrebbe comunque rimanere alla guida del Paese grazie all'assoluzione che dovrebbe garantirgli il Senato a maggioranza democratica dove il provvedimento arriverà a gennaio. Il Presidente, in ogni caso, non è felice della macchia che da oggi resterà indelebile sul suo mandato, come dimostra la feroce lettera inviata ieri alla Speaker della camera Nancy Pelosi. Sei pagine dense di risentimento in cui Trump accusa i democratici di aver sminuito il valore dell'impeachment perché nel suo caso lo hanno perseguito non per ragioni reali, ma solo per “pure motivazioni politiche”, incapaci di accettare la sconfitta del 2016. “Con questo impeachment volete ribaltare la democrazia e portare avanti un colpo di stato illegale e di parte che fallirà però il prossimo anno alle urne”, scrive il Presidente. Lettera “ridicola e nauseante” la risposta della Pelosi.
Migliaia di manifestanti in tutti gli Stati Uniti
Migliaia i manifestanti scesi in piazza per dire sì all'impeachment del presidente e sostenere i democratici. A New York come a Boston, Philadelphia e Charlotte, decine di centinaia di americani chiedono la rimozione di Trump. "Il regime Trump/Pence deve essere smantellato". E ancora: "Mettere in stato di accusa Trump e rimuoverlo". Sono alcuni dei cartelloni agitati da centinaia di manifestanti.