Stasera in Catalogna il "clasico" rinviato a fine ottobre per le tensioni politiche: i separatisti protestavano per le condanne inflitte ai leader indipendentisti. Molte manifestazioni indette a ridosso dello stadio, 3.000 gli agenti schierati
Tutti al Camp Nou. Non solo per “la” partita di calcio, per antonomasia, quella tra Barcellona e Real Madrid. Il ‘clasico’ del calcio spagnolo (ma ormai europeo: le due squadre hanno vinto 5 delle ultime 6 Champions League) diventa l’ennesimo terreno di scontro politico. Le manifestazioni degli indipendentisti catalani contro le sentenze di condanna dei leader politici della Generalitat hanno indotto i vertici della Federcalcio iberica a rinviare il match, inizialmente previsto per il 26 ottobre. E stasera si temono nuove tensioni, con numerose manifestazioni programmate attorno all’area dello stadio nelle ore immediatamente precedenti la sfida.
Tremila agenti di polizia schierati
La polizia ha mobilitato oltre 3.000 agenti per monitorare la situazione attorno all’impianto, che sarà come sempre stipato fino al massimo della capienza: quasi 100mila spettatori. Gli indipendentisti (tramite la piattaforma separatista Tsunami Democratic, ma non solo) hanno convocato numerosi sit-in, in teoria pacifici, ma il timore che la temperatura possa salire resta forte. Benchè la situazione sia meno tesa rispetto ai giorni della protesta di metà ottobre, si è parlato negli ultimi anche di un possibile ulteriore rinvio del clasico numero 276. “Si giocherà” ha rassicurato il presidente blaugrana Josep Maria Bartomeu. Sicurezza ostentata anche dalle autorità sportive, da quelle politiche e dalla polizia, che si dicono certi del carattere pacifico delle manifestazioni. Nessuno vuole altre violenze o scontri violenti, tutti vogliono godersi il match del Camp Nou. Palla al centro.