Iran, Amnesty denuncia almeno 304 morti nelle proteste di novembre

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Amnesty International aggiorna il bilancio della repressione delle proteste scoppiate a novembre in Iran contro il caro benzina. I morti sono almeno 304, tra questi almeno due minorenni. Migliaia i feriti e le persone arrestate

Sono almeno 304 i morti in Iran della repressione delle proteste scoppiate a novembre contro il caro benzina. Lo indica il nuovo bilancio fornito da Amnesty International, che finora aveva parlato di 208 morti. Amnesty fa riferimento al periodo tra il 15 e il 18 novembre, in cui si è registrato il picco delle manifestazioni. Tra le vittime ci sarebbero almeno due minorenni di 15 e 17 anni. Migliaia i feriti.

Per l'Iran sono "menzogne"

Le autorità iraniane respingono il bilancio delle proteste, parlando di "menzogne assolute", però non hanno ancora fornito cifre ufficiali e aggiornate. Secondo Amnesty inoltre ci sarebbero "strazianti testimonianze" che raccontano come Teheran abbia avviato un giro di vite di massa per nascondere l'entità della repressione, dopo aver "massacrato" i dimostranti. Sono state arrestate, sostiene sempre l’ong, migliaia di persone, tra cui "giornalisti, attivisti per i diritti umani e studenti". Da qui Amnesty avanza una richiesta ufficiale all’Iran: "rilasciare urgentemente e incondizionatamente tutti quelli che sono stati detenuti arbitrariamente".

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