Il vescovo emerito ed ex assessore all'Apsa è accusato di aver molestato due seminaristi. Se non si fosse presentato in tribunale entro domani, sarebbe scattata la richiesta di arresto internazionale
Monsignor Gustavo Zanchetta, il vescovo emerito accusato di abusi sessuali da due seminaristi argentini, si è presentato oggi davanti ai giudici del tribunale di Orán, in Argentina, che hanno aperto un processo nei suoi confronti. Zanchetta è stato interrogato dal giudice Maria Laura Toledo Zamora per l'imputazione di "abuso sessuale semplice continuato e aggravato per essere stato commesso da un conosciuto ministro di culto religioso".
La vicenda della richiesta di arresto internazionale
Poco meno di una settimana fa, il pubblico ministero Maria Soledad Filtrin Cuezzo, della procura di Salta, aveva firmato una richiesta di arresto internazionale nei confronti di Zanchetta. Tuttavia, il giorno successivo, il giudice Zamora aveva fatto sapere che non era possibile valutare tale richiesta perché per poterla avviare il vescovo avrebbe dovuto scegliere di non presentarsi all’appello.
La vicenda
Zanchetta, nato nel 1964 a Rosario, in Argentina, è stato vescovo di Orán e, nel dicembre 2017, è stato nominato da Papa Francesco assessore dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (Apsa). Poche settimane dopo, all'inizio del 2018, il Vaticano ha però confermato l'inchiesta nei confronti del vescovo accusato da alcuni sacerdoti di abusi sessuali. Nel maggio 2019, poi, il Pontefice ha autorizzato l'apertura di un giudizio canonico nei suoi confronti. Ma quelle dei presunti abusi denunciati da due seminaristi non sono le sole ombre nel passato di Zanchetta: altri religiosi della diocesi lo hanno accusato per le malversazioni e gli squilibri economici con fondi statali, tanto che la magistratura ha ipotizzato anche delle truffe allo Stato.