L'appello del Pontefice durante l'incontro con i giovani giapponesi: "Aprite le braccia a chi viene a cercare rifugio nel vostro Paese". Poi, rievocando il disastro di Fukushima, dice: "Occorre prendere decisioni coraggiose e importanti sull'uso delle risorse naturali"
"Vi chiedo di stendere le braccia dell'amicizia e di accogliere quelli che vengono, spesso dopo grandi sofferenze, a cercare rifugio nel vostro Paese". È questo l'appello rivolto da Papa Francesco, in visita in questi giorni in Giappone (FOTO), durante l'incontro con i giovani nella Cattedrale di Santa Maria a Tokyo. Il Pontefice è tornato anche sul tema del nucleare, dopo gli appelli durante la visita a Hiroshima e Nagasaki. Tornando sul disastro di Fukushima, Bergoglio ha parlato di "preoccupazione per il prolungarsi dell'uso dell'energia nucleare", rilanciando la richiesta della Chiesa locale per "l'abolizione delle centrali nucleari". Occorre "prendere decisioni coraggiose e importanti sull'uso delle risorse naturali, e in particolare sulle future fonti di energia", ha affermato il Papa.
Il Papa all'imperatore del Giappone: "A 9 anni vidi i miei genitori piangere per Hiroshima"
Il Papa ha incontrato anche l'imperatore del Giappone Naruhito al Palazzo imperiale di Tokyo, a cui ha raccontato di aver visto i suoi genitori piangere alla notizia della bomba atomica esplosa a Nagasaki e Hiroshima, quando aveva 9 anni. Inizialmente, probabilmente per un errore di traduzione inizialmente dalle stesse fonti giapponesi, era stato riferito che il Papa aveva detto di avere pianto lui stesso. Il Papa e l'imperatore del Giappone Naruhito nel loro incontro hanno trattato i temi legati all'ambiente, soprattutto la questione dell'acqua. Il Papa - secondo quanto riferiscono fonti presenti al Palazzo imperiale - ha risposto che è difficile risolvere il problema dell'ambiente perché è strettamente collegato a quello dell'economia. Per il Papa la prossima guerra potrebbe essere causata da un conflitto per l'acqua, sempre secondo quanto trapelato dell'incontro che si è svolto a porte chiuse.
"Accogliere quelli che sono fratelli e sorelle"
L'appello del Papa sui rifugiati – ha spiegato Caritas Japan - si inserisce in un quadro di norme "così restrittive che il numero di coloro che hanno ottenuto lo status di rifugiati nel 2018 è limitato a 42 persone”. Papa Francesco poi ha aggiunto: "So che tra di voi ci sono giovani di altre nazionalità, alcuni di loro cercano rifugio. Impariamo a costruire insieme la società che vogliamo per il domani", ha detto rivolgendosi ai ragazzi riuniti alla Cattedrale di Santa Maria. "Con noi qui - ha aggiunto - c'è un piccolo gruppo di rifugiati; la vostra accoglienza testimonierà che per molti possono essere estranei, ma per voi si possono considerare fratelli e sorelle".
"No alla cultura della paura"
Il Pontefice ha ribadito poi con forza il suo no alla cultura della paura. "La paura - ha sottolineato davanti a giovani giapponesi - è sempre nemica del bene, perché è nemica dell'amore e della pace. Le grandi religioni insegnano tolleranza, armonia e misericordia; non insegnano paura, divisione e conflitti".
"Il cristiano è chiamato a proteggere ogni vita"
Francesco ha celebrato la Messa al Tokyo Dome, davanti a oltre 50mila fedeli, secondo le autorità locali. Nella sua omelia ha messo in guardia dal "non restare intrappolati o isolati nella ricerca del successo ad ogni costo, anche a costo della vita". Gli atteggiamenti mondani e l'egoismo che pretende la felicità individuale, in realtà ci rendono solo sottilmente infelici e schiavi". Il Pontefice ha sottolineato che il cristiano è chiamato "a proteggere ogni vita e a testimoniare con sapienza e coraggio uno stile segnato dalla gratuità e dalla compassione, dalla generosità e dall'ascolto semplice, capace di abbracciare e di ricevere la vita così come si presenta".