È entrata nel vivo la visita di Bergoglio Paese asiatico. Francesco si è scagliato contro il turismo sessuale, le disparità sociali e ha parlato ancora una volta in difesa dei migranti
Il Pontefice continua la sua visita pastorale in Thailandia, dove ha visitato il Santuario del Beato Nicolas Bunkerd Kitbamrung, il primo martire del Paese. Parlando ai vescovi ha detto: "Siamo stati scelti come servitori, non come padroni o signori: dobbiamo affiancare coloro che serviamo, ascoltandoli, e valorizzando sempre le loro iniziative apostoliche". "Si è cristiani - ha aggiunto Francesco davanti alla platea di religiosi - solo se si riconosce la dignità di essere umano. Desidero sostenere e incoraggiare tanti di voi che, quotidianamente, spendono la propria vita servendo Gesù nei fratelli e a tanti di voi che riescono a vedere la bellezza dove altri solo vedono disprezzo, abbandono o un oggetto sessuale da sfruttare. Così, voi siete segno concreto della misericordia viva e operante del Signore"
"Troppe disuguaglianze"
Francesco ha poi posto l'accento sulla "disuguaglianza economica e sociale tra i ricchi e i poveri", sottolineando che "i progressi tecnologici potrebbero non essere una soluzione". "La comunità internazionale protegga la dignità e i diritti dei migranti e dei rifugiati" ha continuato il Papa: "in gioco c'è il volto che vogliamo dare alle nostre società". E dato che il dialogo interreligioso è uno dei cardini di questa visita, Francesco, ancor prima della visita al Re Rama X, incontra il Patriarca supremo dei buddisti thailandesi, entrando con lui senza scarpe nel tempio. "Se siamo fratelli aiutiamo la pace nel mondo" ha detto Bergoglio. E il Patriarca ha risposto "Farò di tutto per ricambiare centuplicata la sua bontà e amicizia".