Il Pontefice al convegno "Promoting digital child dignity" affronta le problematiche del web per i più piccoli, parlando delle responsabilità delle aziende e della necessità di strumenti per creare una "algor-etica". Bergoglio: "Chiesa ha piena coscienza della gravità"
Papa Francesco ha affrontato il tema della tutela dei minori davanti ai partecipanti del convegno "Promoting digital child dignity". Il Pontefice non ha nascosto che la questione degli abusi ha più volte coinvolto la Chiesa e ha dichiarato apertamente che ormai è stata raggiunta "una viva consapevolezza" della gravità del fenomeno. Si è poi concentrato sul ruolo delle nuove tecnologie della comunicazione che, accanto ai benefici, portano con sé diversi rischi. Così Bergoglio ha parlato della responsabilità delle aziende digitali e anche della necessità di algoritmi etici che costituiscano una "algor-etica", capace di contrastare ogni fenomeno negativo. Tutti temi affrontati al convegno che si svolge oggi e domani in Vaticano, e a cui partecipano leader religiosi come il grande imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayeb, autorità civili come la regina Silvia di Svezia e il principe giordano Bin Zayed al Nahyan, magistrati come Giuseppe Pignatone, ricercatori, rappresentanti di grandi gruppi del mondo digitale.
"Chiesa consapevole della gravità degli abusi"
Bergoglio ha affrontato la questione dei minori proprio a partire dalle responsabilità della Chiesa: "La Chiesa Cattolica negli ultimi decenni, in seguito alle esperienze drammatiche vissute nel suo corpo, ha raggiunto una viva consapevolezza della gravità degli abusi sessuali su minori e delle loro conseguenze – ha detto il Pontefice – della sofferenza che provocano, dell'urgenza di sanarne le ferite, di contrastare con la massima decisione questi crimini e sviluppare una prevenzione efficace. Perciò si sente obbligata anche a guardare in avanti con lungimiranza".
"Favorire l'accesso sicuro dei minori alla rete"
Oltre alle vicende del passato, per il Papa è di fondamentale importanza l’approccio alle nuove tecnologie: "Siamo, infatti, davanti alle questioni cruciali poste al futuro dell'umanità dal vertiginoso sviluppo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione – ha aggiunto il Pontefice – Non si può dubitare che tale sviluppo, nell'ambito digitale, offra nuove opportunità per i minori, per la loro educazione e formazione personale. Consente un più ampio scambio di esperienze, favorisce lo sviluppo economico e offre nuove possibilità in molteplici ambiti tra cui quello della salute. Le tecnologie aprono nuovi orizzonti soprattutto per quei minori che vivono in situazioni disagiate o lontano dai centri urbani dei Paesi più industrializzati". Ma occorre garantire una protezione durante questo utilizzo: "La sfida che ci è posta innanzi - ha proseguito Papa Francesco - è dunque quella di favorire l'accesso sicuro dei minori a queste tecnologie, garantendo, in pari tempo, la loro crescita sana e serena, senza che siano oggetto di violenze criminali inaccettabili o di influssi gravemente nocivi per l'integrità del loro corpo e del loro spirito".
"La pornografia si propaga vertiginosamente"
"Purtroppo, l'uso della tecnologia digitale per organizzare, commissionare e partecipare ad abusi su minori a distanza, anche al di là dei confini nazionali – ha spiegato Bergoglio – è in rapida crescita, e il contrasto efficace di questi delitti orribili appare difficilissimo, molto superiore alle capacità e alle risorse delle istituzioni e delle forze deputate a combatterli". Secondo il Pontefice, "il propagarsi della pornografia nel mondo digitale cresce in modo vertiginoso. Ciò è già di per sé un fatto molto grave, frutto di una perdita generale del senso della dignità umana e legato non di rado anche al traffico di persone. Il fenomeno è ancora più drammatico per il fatto che tale materiale è largamente accessibile anche ai minori via internet e soprattutto tramite i dispositivi mobili". Il rischio per il Papa sarebbe anche sul piano psicologico: "La maggior parte degli studi scientifici - ha aggiunto - concorda nel mettere in luce le pesanti conseguenze che ne derivano sulla psiche e sui comportamenti dei minori. Sono conseguenze che dureranno per tutta la loro vita, con fenomeni di grave dipendenza, propensione a comportamenti violenti, relazioni emotive e sessuali profondamente turbate".
"Le grandi compagnie non possono considerarsi estranee"
Per il Pontefice una presa di responsabilità è necessaria a partire dalle grandi aziende che detengono i servizi digitali: "È ormai evidente che le grandi compagnie del mondo digitale non possono considerarsi completamente estranee all'uso degli strumenti che mettono nelle mani dei loro clienti – ha detto il Papa - È ad esse quindi che rivolgo oggi il più impellente appello alla responsabilità nei confronti dei minori, della loro integrità e del loro futuro". E ha aggiunto che "esse sono non solo tenute a rispettare le leggi, ma anche a preoccuparsi delle direzioni in cui si muove lo sviluppo tecnologico e sociale da loro promosso e provocato, perché tale sviluppo precede di fatto le stesse leggi che cercano di regolarlo". Così, Papa Francesco ha sottolineato come "per favorire lo sviluppo di internet, con i suoi molti benefici, le società che ne forniscono i servizi sono state a lungo considerate mere fornitrici di piattaforme tecnologiche, non responsabili né legalmente né moralmente del loro uso".
"Verificare efficacemente l'età dell'utente"
Secondo Bergoglio, "il potenziale degli strumenti digitali è enorme ma le eventuali conseguenze negative del loro abuso nel campo del traffico di esseri umani, nell'organizzazione del terrorismo, nella diffusione dell'odio e dell'estremismo, nella manipolazione dell'informazione e, dobbiamo insistere, anche nell'ambito dell'abuso sui minori possono essere ugualmente notevoli". Per papa Francesco, "come sta avvenendo in alcuni Paesi, è da incoraggiare l'impegno dei legislatori perché le imprese che permettono la navigazione tramite dispositivi mobili siano obbligate a verificare l'età dei loro clienti, in modo da poter inibire ai minori l'accesso ai siti pornografici. Oggi infatti i minori usano perlopiù i cellulari, e i filtri usati per i computer sono rimasti inefficaci". Il Pontefice ha ricordato che l’età dei fruitori di questi materiali si è abbassata di molto: "Studi attendibili dicono che l'età media di primo accesso alla pornografia è attualmente di 11 anni e tende ad abbassarsi ancora. Questo non è accettabile in alcun modo". E ha poi precisato che "l'identificazione dell'età degli utilizzatori non va quindi considerata una violazione del diritto alla privacy, ma una premessa importante per la tutela efficace dei minori".
"Serve un'algor-etica"
Il problema potrebbe spesso essere prevenuto, secondo il Papa: "L'identificazione e l'eliminazione dalla circolazione in rete delle immagini illegali e nocive ricorrendo ad algoritmi sempre più elaborati – ha spiegato - è un campo di ricerca molto importante, in cui scienziati e operatori del mondo digitale devono continuare a impegnarsi in una nobile competizione per contrastare l'uso perverso dei nuovi strumenti a disposizione". Si è così rivolto direttamente a chi potrebbe intervenire sul caso: "Faccio quindi appello agli ingegneri informatici, perché si sentano anch'essi responsabili in prima persona della costruzione del futuro . Tocca a loro, con il nostro appoggio, impegnarsi in uno sviluppo etico degli algoritmi, farsi promotori di un nuovo campo dell'etica per il nostro tempo: la 'algor-etica'".
"Andare al di là dell'interesse economico"
"Lo sviluppo tecnologico e del mondo digitale coinvolge enormi interessi economici – ha riconosciuto Papa Francesco - Non si può quindi trascurare la forza con cui tali interessi tendono a condizionare la condotta delle imprese. Agire per la responsabilità degli investitori e dei gestori, perché il bene dei minori e della società non sia sacrificato al profitto, è quindi un impegno da incoraggiare". Occorre dunque aumentare la sensibilità: "Come già avviene per il crescere della sensibilità sociale nel campo ambientale o del rispetto della dignità del lavoro – ha detto il Pontefice - così pure l'attenzione alla protezione efficace dei minori e la lotta alla pornografia devono diventare sempre più presenti nella finanza e nell'economia del mondo digitale". E infine ha concluso spiegando che "la crescita sicura e sana della gioventù è lo scopo nobile per cui vale la pena di lavorare e vale molto di più che il mero profitto economico ottenuto anche a rischio di fare il male dei giovani".