La città tedesca ha approvato la delibera con cui si impegna a rafforzare la quotidiana cultura democratica e a proteggere meglio minoranze e vittime di violenza di destra. L’atto non è stato votato dalla Cdu di Merkel perché definito simbolico e lessicalmente sbagliato
Dresda dichiara lo “stato d'emergenza nazismo”. E lo fa attraverso una delibera approvata a maggioranza dal Consiglio comunale della città tedesca. Il provvedimento non è stato votato dal partito cristiano-democratico (Cdu) della cancelliera Angela Merkel, che l’ha bollato come meramente simbolico e lessicalmente sbagliato. Dresda è la città capoluogo della Sassonia, regione in cui l'ultradestra populista di Afd ha da poco incassato un successo elettorale record e in cui le violenze di matrice neonazista sono in crescita costante.
I motivi dello “stato d'emergenza nazismo”
“Atteggiamenti e azioni antidemocratici, anti-pluralisti, contrari all'umanità e di estrema destra, che arrivano fino alla violenza, vengono apertamente alla luce a Dresda in maniera sempre più forte”, è la motivazione alla base della risoluzione - detta “Nazinotstand” - votata dal Consiglio comunale. Il riferimento, come esplicitato dal consigliere che ha proposto la delibera (approvata mercoledì sera ma rimbalzata sui grandi media tedeschi oggi), è anche al movimento anti-islamico Pegida, che ha riempito le piazze di Dresda soprattutto nel biennio 2014-15. Con il provvedimento, la città della ex Ddr si impegna a rafforzare la quotidiana cultura democratica e a proteggere meglio minoranze e vittime di violenza di destra.
Contrario il partito di Merkel
L'atto è stato approvato da 39 consiglieri comunali Verdi, post-comunisti (Linke), Liberali (Fdp) e socialdemocratici (Spd). In 29 hanno votato contro, nonostante la risoluzione avesse apposto un punto interrogativo all'espressione "stato d'emergenza nazismo". Contrario si è detto il partito cristiano-democratico (Cdu) di Angela Merkel, il quale ha denunciato "una mera politica dei simboli" e anche "un errore linguistico" commesso utilizzando il suffisso "nazi".
In Sassonia successo elettorale record di Afd
Nel 2018 l'associazione "Raa Sachsen" ha registrato a Dresda 60 violenze di estrema destra, in aumento rispetto alle 52 dell'anno prima. Ma, ha sottolineato, si tratta solo della punta dell'iceberg. L'Alternativa per la Germania (Afd), anche se cerca di prendere le distanze dal neonazismo, è spesso sotto i riflettori dei media per dichiarazioni e atti contigui all'estrema destra e all'antisemitismo attribuiti a suoi esponenti. Alle regionali del settembre scorso, il partito in Sassonia ha triplicato i voti al 27,5%, stabilendo il proprio record assoluto per qualsiasi tipo di elezione. Un exploit avvenuto in parallelo con l'affermazione in due altre regioni della ex Ddr: il primo settembre in Brandeburgo (raddoppio al 23,5%) e, domenica scorsa, in Turingia (anche lì voti duplicati, al 23,4%).