Pentagono pubblica le immagini del raid che ha portato all'uccisione di al-Baghdadi: VIDEO

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Desecretato e divulgato il filmato del blitz di due ore che si è concluso con la morte del leader dell'Isis in Siria. Il video mostra le forze Usa che si avvicinano al compound dove si nascondeva il califfo e i raid aerei con gli F-15 e i droni Mq-9 Reaper

Il Pentagono pubblica le prime immagini del raid che ha portato all'uccisione del leader dell'Isis, Abu Bakr al-Baghdad (STORIA DEL CALIFFO). Il video, registrato da un drone e condiviso su Twitter dal Us Central Command, mostra le forze Usa che si avvicinano al compound dove si nascondeva il leader dello Stato Islamico e i raid aerei con gli F-15 e i droni Mq-9 Reaper. Il dma usato per confermare l'identità di al Baghdadi è stato confrontato con quello che era stato raccolto durante la sua detenzione a Camp Bucca, in Iraq.

Viveva in un tunnel, si spostava in Toyota

Il numero uno dell'Isis - ucciso il 27 ottobre a Barisha nel governatorato di Idlib (nord della Siria) facendosi esplodere un attimo prima di essere catturato - viveva in tunnel sotterranei, attrezzati con sistemi di ventilazione e illuminazione, e con librerie contenenti libri religiosi.  Il Califfo, afferma Mohammad Ali Sajid, cognato di al-Baghdadi, in un'intervista trasmessa in Iraq e riportata dal New York Times, comunicava con flash drive e consentiva a chi lo circondava di usare cellulari. Quando voleva cambiare postazione si spostava con due pickup Toyota bianchi accompagnato da cinque uomini.

Tradito da un fedelissimo

A quanto si apprende, inoltre, Abu Bakr al Baghdadi è stato tradito da uno dei suoi uomini più fedeli che voleva vendicarsi per l'assassinio di un suo parente da parte dell'Isis. A ricostruire l'identikit dell'informatore che ha permesso di individuare il nascondiglio di Abu Bakr al Baghdadi è il Washington Post, che sottolinea come adesso l'uomo riceverà i 25 milioni di dollari della taglia che pendeva sulla testa del califfo.

L'uomo, un arabo sunnita, si occupava in particolare degli spostamenti di al Baghdadi, per questo era sempre a conoscenza dei luoghi in cui il leader dello stato islamico si nascondeva. Da tempo era diventato un informatore delle milizie curde alleate degli Usa. Prova definitiva della sua attendibilità sarebbe stata la consegna di indumenti di biancheria intima e di campioni di sangue che hanno permesso di risalire al dna di al Baghdadi. La 'talpa' sarebbe stata presente durante il raid delle forze Usa e solo due giorni dopo sarebbe stato 'esfiltrato' insieme alla sua famiglia, portato fuori dal Paese per proteggerlo e rifarsi una nuova vita.

L'Isis conferma la sua morte

Intanto anche l'Isis conferma la morte di Abu Bakr al Baghdadi e del portavoce dello Stato islamico Abu al Hassan al Muhajir. L'annuncio audio, pubblicato sui siti del network jihadista, è del nuovo portavoce del gruppo, Abu Hamza al Quraishi.

 

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