Il segretario generale dell’Alleanza Atlantica in un’intervista a La Stampa: "Disinformazione, social media e attacchi cyber minacce per le istituzioni democratiche". E sulla Siria: "Troppo presto per giudicare accordo Erdogan-Putin"
Le "interferenze russe" e le "tecnologie cinesi" rappresentano le sfide attuali per i Paesi della Nato. A dirlo, in un'intervista a La Stampa, è il segretario generale dell'Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, in vista della riunione dei ministri della Difesa della Nato, in programma oggi a Bruxelles.
"Interfenze russe mettono a rischio istituzioni democratiche"
"In più Paesi Nato abbiamo assistito a interferenze russe nella vita politica per indebolire le istituzioni democratiche anche grazie alla disinformazione, ai social media e agli attacchi cyber", ha raccontato l'esponente della Nato. "Noi ci stiamo difendendo anzitutto rivelando cosa fanno i russi", ha poi aggiunto Stoltenberg.
"Nato deve mantenere leadership nell'hi-tech"
Per ciò che riguarda le tecnologie cinesi, Stoltenberg ha spiegato che "la Nato ha sempre avuto la leadership nel'hi-tech e ci ha aiutato nella sicurezza: dobbiamo mantenerla anche davanti alla sfida delle tecnologie più dirompenti come intelligenza artificiale, sistemi atomici, biotech, cyber offensivo".
"Presto per giudicare accordo Erdogan-Putin su Siria"
Il segretario generale invece è prudente sulla situazione in Siria. "Troppo presto per giudicare il risultato dell'accordo tra Erdogan e Putin", ha detto ieri il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, nella conferenza stampa in vista del vertice dei ministri della Difesa della Nato. Stoltenberg ha poi stimato che dopo l'accordo tra gli Usa e la Turchia si sono visti sviluppi "incoraggianti" per "una riduzione significativa della violenza", ed ha richiamato "all'urgente necessità di una soluzione politica negoziata" per la Siria.