La Turchia attacca la Siria, raid contro i curdi. Erdogan: "Al via operazione militare"

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Cominciata l'offensiva "Fonte di pace" lanciata dalla Turchia nel nord-est della Siria. Numerose le esplosioni. I curdi: "Raid su aree civili, panico" e segnalano le prime vittime. Putin: "Non compromettete sforzi per la pace"

La Turchia ha iniziato l'offensiva contro i curdi nel nord-est della Siria. L'avvio dell'operazione - denominata "Fonte di Pace" - è stata annunciata dal presidente turco Recep Erdogan: "Le Forze armate turche, insieme all'Esercito nazionale siriano, hanno appena avviato l'Operazione 'Fonte di Pace' contro il Pkk/Ypg e i terroristi di Daesh (Isis) nel nord della Siria", ha scritto Erdogan. "La nostra missione è di evitare la creazione di un corridoio del terrore ai nostri confini meridionali e di portare pace nell'area", ha aggiunto il capo dello Stato turco (PERCHÉ LA TURCHIA STA ATTACCANDO LA SIRIA - CHI SONOI CURDI). Fonti militari di Ankara fanno sapere che le forze di terra dell'esercito turco entreranno nel nord-est della Siria solo dopo l'eliminazione dei "fattori di rischio" rappresentati dalle postazioni armate delle milizie curde dell'Ypg, colpite finora da raid aerei e d'artiglieria dal territorio turco (GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI).

Esplosioni e vittime

Diverse esplosioni sono avvenute nella località siriana di Ras al-Ayn, alla frontiera con la Turchia, nell'area in cui è iniziata l'operazione. Le tv locali mostrano le immagini di una fitta coltre di fumo che si leva dalla parte siriana del confine. "Caccia turchi hanno lanciato raid su aree civili. C'è grande panico fra la popolazione nella regione", ha twittato un portavoce dei combattenti curdi. L'artiglieria turca ha quindi iniziato a colpire obiettivi delle forze curde dell'Ypg a Tal Abyad, l'altro punto da cui l'esercito di Ankara intende entrare in Siria oltre a Ras al-Ayn. Il comando delle operazioni delle forze curdo-siriane ha annunciato che si sono registrate le prime vittime civili dei raid aerei e di artiglieria turchi. I caccia turchi hanno colpito fino a 30 km dentro il territorio siriano. Dal lato siriano, diversi colpi di mortaio sono stati sparati verso il confine turco a Ceylanpinar, dove sono ammassati i soldati turchi e le milizie siriane filo-Ankara. Secondo l'agenzia Anadolu, non ci sono stati feriti.

Putin: "Non compromettete sforzi per la pace"

"Alla luce dei piani per condurre un'operazione militare nel nord-est della Siria annunciato dalla Turchia Vladimir Putin ha invitato i partner turchi a riflettere attentamente sulla situazione in modo da non compromettere gli sforzi congiunti per risolvere la crisi siriana". Lo riporta il Cremlino dando comunicazione di una conversazione telefonica tra il presidente russo e il suo omologo Recep Tayyip Erdogan. Lo riporta la Tass. Intanto fonti diplomatiche di Ankara riferiscono che gli ambasciatori in Turchia dei Paesi membri del Consiglio di sicurezza dell'Onu sono stati invitati al ministero degli Esteri di Ankara per essere aggiornati sugli sviluppi dell’operazione. 

Berlino: Turchia ponga fine all’offensiva

"Ci appelliamo alla Turchia affinché ponga fine alla sua offensiva e persegua i propri interessi di sicurezza per vie pacifiche", ha detto il ministro degli esteri tedesco Heiko Maas. Così facendo la Turchia mette in conto di "destabilizzare ulteriormente la regione" e rischia di rafforzare l'Isis, ha affermato il ministro sostenendo che l'intervento minaccia di "causare un'ulteriore catastrofe umanitaria e un nuovo movimento di profughi". Un monito è arrivato anche dal presidente uscente della Commissione Ue Jean Claude Juncker che ha rivolto un "appello alla Turchia affinché blocchi l'operazione militare in corso. La via militare non porta mai a buoni risultati”. E rivolgendosi ad Ankara ha aggiunto: "Non aspettatevi che l'Ue finanzi una cosiddetta zona sicurezza". Perplessità anche dall'Onu, con il segretario generale Antonio Guterres che si è detto "molto preoccupato".

Impegnati migliaia di soldati turchi

Sono circa cinquemila i soldati delle forze speciali turche impegnati nell'operazione militare contro le milizie curde dell'Ypg. A questi vanno aggiunti almeno 18mila combattenti di milizie locali dell'Esercito siriano libero (Esl) che prenderanno parte all'operazione militare. La cifra è stata data da Abdelrahman Ghazi Dadeh, portavoce di Anwar al-Haq, una milizia dell'Esl, precisando che 10 mila saranno impiegati a Ras al-Ayn e gli altri a Tal Abyad, le due postazioni frontaliere evacuate dai soldati Usa.

L'Isis attacca nella zona di Raqqa

Nel frattempo una serie di attacchi "coordinati" attribuiti all'Isis si sono verificati nelle scorse ore nella zona di Raqqa, nella Siria settentrionale, in un territorio in mano alle forze curdo-siriane. Le informazioni non possono essere verificate in maniera indipendente sul terreno, a riferirlo sono media curdo-siriani che citano fonti della sicurezza locali. Secondo le fonti, circa 50 miliziani dell'Isis hanno compiuto attacchi nella base aerea al Basel nel centro di Raqqa, mentre altre cellule hanno tentato di attaccare posti di blocco e caserme delle forze curde. Non si hanno dettagli di eventuali vittime negli attacchi.

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