Le aree più interessate sono quelle del Nordest del Paese sudamericano. Le autorità sospettano che provenga da petroliere venezuelane. Sospesa la liberazione in mare delle tartarughe. Bolsonaro ordina un’inchiesta
Dopo gli incendi che hanno devastato l’Amazzonia, un nuovo disastro ambientale minaccia il Brasile. Stando a quanto riferisce l’Ibama, l’Istituto Brasiliano dell’Ambiente, la chiazza di petrolio che il mese scorso ha colpito le coste nordorientali del Paese ha già raggiunto 132 spiagge, toccando le coste di 61 città in 9 stati del Nordest, tra cui quello di Bahia, una delle grandi attrazioni turistiche della costa atlantica del Brasile.
Il presidente Bolsonaro ordina un’inchiesta della Marina
La Petrobras, la compagnia petrolifera statale, sospetta che il greggio provenga da petroliere venezuelane. Per via delle acque contaminate, i biologi del progetto Tamar, che collabora con università e comunità locali per la conservazione delle tartarughe, hanno deciso di sospendere la liberazione in mare degli animali appena nati da parte degli istituti di protezione della fauna. Il presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro, ha ordinato che la Marina svolga un'inchiesta.