Riad estende l’arruolamento femminile, ma non è ancora chiaro se le soldatesse potranno combattere. L’annuncio arriva pochi giorni dopo l’anniversario della morte di Khashoggi
Le donne potranno arruolarsi nell’esercito dell’Arabia Saudita come soldatesse semplici e fare carriera fino al grado di sergente. Una notizia che segna un ulteriore passo avanti del Paese sul cammino del programma di riforme Vision 2030 lanciato dal principe ereditario Mohammad bin Salman per rilanciare l’economia del Regno.
Il programma Vision 2030 del principe Mohammad bin Salman
Fino ad ora le saudite potevano candidarsi per ruoli amministrativi in campo militare. Dallo scorso febbraio erano state ammesse nella polizia, nella divisione anti-narcotici, alla direzione generale delle carceri e in quella del controllo delle dogane. Non è ancora chiaro se potranno combattere o meno. “Più facile che le vedremo dietro le scrivanie, per lasciare maggiore spazio di manovra sul campo agli uomini”, commentano i critici. “Malgrado le resistenze, le impiegate nelle forze di sicurezza hanno avuto un ruolo importante nelle operazioni che riguardano altre donne, come le perquisizioni all’aeroporto o nella lotta al terrorismo”, il commento di Nauf Al-Ghamedi commissaria di un ente pubblico chiamato ‘Responsabilizzare le donne’, “forse un giorno chissà le vedremo pilotare un aereo militare”.
Il 2 ottobre è stato il primo anniversario dell'omicidio di Khashoggi
“L'ammissione delle donne nel ministero più importante del regno è un grande passo nella direzione giusta”, ha commentato al giornale Hassan al-Shihiri, un ex ufficiale del ministero della Difesa. Non pare essere un caso che questo nuovo annuncio di gender equality arrivi pochi giorni dopo il primo anniversario dell’omicidio di Jamal Khashoggi, il giornalista dissidente ucciso all’interno del consolato saudita a Istanbul.