Migranti, rapporto Caritas: Italia terza in Europa per numero di presenze
MondoSul territorio presenti circa 5 milioni e 200mila cittadini stranieri, pari all'8,7% della popolazione. Il nostro Paese è dietro a Germania e Uk. Lo studio riporta inoltre che i tweet del Papa sul tema provocano insofferenza "anche violenta" nelle risposte
L'Italia è al terzo posto nell'Unione Europea per presenze di migranti, dietro Germania e Regno Unito e davanti a Francia e Spagna. Sul territorio nazionale sono presenti 5.255.503 cittadini stranieri regolarmente residenti nel proprio territorio, pari all'8,7% della popolazione residente in Italia. Lo evidenziano le cifre del 28esimo "Rapporto Immigrazione" di Caritas Italiana e Migrantes, presentato a Roma. Il rapporto quest’anno è intitolato “Non si tratta solo di migranti" e si ispira al messaggio del Papa per la 105esima Giornata mondiale del migrante e del rifugiato che si celebrerà domenica 29 settembre. (LO SPECIALE MIGRANTI)
Aumentano ingressi per motivi di asilo e protezione umanitaria
Sulle cause dell’immigrazione, in Italia diminuiscono gli ingressi per motivi di lavoro, mentre aumentano quelli per motivi di asilo e protezione umanitaria. La popolazione straniera in Italia risiede prevalentemente nelle regioni del Nord (57,5%) e in quelle del Centro (25,4%), mentre nel Mezzogiorno (12,2%) e nelle Isole (4,9%) appare decisamente più contenuta, sebbene in crescita. Le regioni nelle quali risiede il maggior numero di cittadini stranieri sono la Lombardia (1.181.772 cittadini stranieri residenti, pari all'11,7% della popolazione totale residente), il Lazio (683.409, 11,6%), l'Emilia-Romagna (547.537, 12,3%) e il Veneto (501.085, 10,2%).
Gli immigrati compensano il calo demografico degli italiani
Dal 2014 la perdita di cittadini italiani risulta l'equivalente - viene sottolineato nel Rapporto - di una grande città come Palermo (677mila persone): una perdita compensata, nello stesso periodo, dai nuovi cittadini per acquisizione di cittadinanza (oltre 638 mila) e dal contemporaneo aumento di oltre 241mila unità di cittadini stranieri residenti. Persiste quindi il contributo degli immigrati alla riproduzione demografica dell'Italia. Al 1° gennaio 2019 le comunità straniere più consistenti sono quella romena (1.206.938 persone, pari al 23% degli immigrati totali), quella albanese (441.027, 8,4% del totale) e quella marocchina (422.980, 8%).
Occupato il 58,7% di cittadini extracomunitari
Al primo semestre 2018 la popolazione immigrata in età da lavoro è di 4.102.645 persone con 15 anni di età ed oltre, secondo i microdati Rcfl-Istat rielaborati dal rapporto. Sempre secondo il rapporto, risulta occupato il 64,3% dei cittadini stranieri comunitari e il 58,7% dei cittadini extra-Ue. Gli occupati stranieri sono cresciuti rispetto al primo semestre 2017 (+2,5%), dato superiore a quello degli occupati italiani (+1,6%).
Per gli immigrati segregazione occupazionale e maggiore vulnerabilità sul lavoro
La distribuzione degli occupati stranieri nelle diverse attività economiche conferma poi la segregazione occupazionale degli immigrati. I lavoratori stranieri si concentrano, in particolare, nel settore dei servizi collettivi e personali (stranieri: 26,1%; italiani: 5,6%), nell'industria in senso stretto (stranieri: 18,1%; italiani: 20,2%), nel settore alberghiero e della ristorazione (stranieri: 10,6%; italiani: 5,9%) e nelle costruzioni (stranieri: 9,6%; italiani: 5,5%). Parallelamente, persiste negli stranieri il fenomeno dell'over-education, con lavoratori che svolgono attività non adeguate alla propria formazione. Gli infortuni sul lavoro in Italia registrano un lieve calo, ma aumentano per gli stranieri, a dimostrazione della loro maggiore vulnerabilità.
Tweet del Papa sui migranti, in Italia insofferenza nelle risposte anche violenta
Parte del rapporto Migrantes è dedicata al caso “tutto italiano”, si legge, di “particolare insofferenza verso le tematiche migratorie per come sono affrontate dal Pontefice che fa parlare di sé anche all'estero". A spiegarlo è lo storico di Migrantes, Simone Varisco. I tweet di Papa Francesco sull'immigrazione in Italia provocano numerose risposte "alle quali però corrisponde un numero 'insolitamente basso' di rilanci e apprezzamenti. Nel complesso, indizi di una discussione particolarmente animata ma nella quale non si condivide e non si apprezza quanto espresso dal Pontefice. Una conferma proviene dalla lettura delle risposte al tweet, che appaiono in larga misura contrarie - in molti casi violentemente - a quanto espresso da Francesco".