Secondo i biologi, centinaia di migliaia di animali sono dispersi in aree protette. Tra questi, giaguari, puma e lama. Tra le aree più colpite, la savana tropicale Chiquitania. Da agosto sono andati in fumo più di 4 milioni di ettari, compresa la riserva di Tucavaca
Sono più di due milioni gli animali selvatici morti in settimane di incendi che hanno devastato enormi aree delle foreste in Bolivia, in particolare la savana tropicale Chiquitania nell'Est del Paese. "Abbiamo consultato i biologi della Chiquitania e abbiamo superato la stima di 2,3 milioni di animali dispersi in molte aree protette", ha detto la professoressa Sandra Quiroga dell'Università di Santa Cruz.
Bolivia: morti milioni di esemplari
Tra le vittime, secondo i biologi, ci sono giaguari, puma e lama ma anche formichieri, tassi, tapiri e roditori. I media locali hanno mostrato immagini di carcasse di animali carbonizzati nelle foreste e uccelli che cercano riparo in zone risparmiate dalle fiamme.
La situazione incendi in Bolivia
Gli incendi, che hanno devastato più di quattro milioni di ettari da agosto, hanno completamente distrutto la “foresta primaria" che si estende per oltre 100 ettari nella riserva di Tucavaca, nel dipartimento orientale di Santa Cruz, che è stato il più colpito dei nove dipartimenti della Bolivia da quando gli incendi sono iniziati, a maggio, e si sono intensificati a fine agosto. "La foresta è completamente carbonizzata e il danno è irreversibile. Non si tornerà mai più alla normalità", ha aggiunto Quiroga.
Accuse contro Morales
Da agosto sono in azione speciali aerei antincendio, un Supertanker Boeing 747 e un russo Ilyushin, nonché elicotteri, 5.000 vigili del fuoco, soldati e polizia, che però non sono ancora riusciti ad estinguere tutti i roghi. Gli ambientalisti puntano il dito contro le leggi volute presidente Evo Morales, che ha incoraggiato l'incendio di foreste e pascoli per espandere la produzione agricola. Per il governo invece i roghi sono dovuti al clima secco e ai venti.