La Procura di Braunschweig cita in giudizio la dirigenza della casa automobilistica per aver agito scorrettamente sul mercato, con mancata chiarezza nei confronti degli investitori. Replica: "Accuse infondate". È l’ultimo capitolo dello scandalo sulle emissioni del 2015
Altro capitolo del caso Dieselgate: ora i vertici di Volkswagen sono accusati di manipolazione del mercato. La procura di Braunschweig, infatti, ha citato in giudizio la dirigenza della casa automobilistica per aver manipolato il mercato attraverso una mancanza di chiarezza nei confronti degli investitori. "Le accuse sono senza fondamento", è stata la risposta dell'azienda. Dopo la notizia, il titolo è crollato in Borsa con un improvviso calo del 2,4%, attestandosi poi al -2% e pesando molto su Francoforte.
Informarono "deliberatamente troppo tardi"
I media tedeschi riportano che il presidente del Consiglio di sorveglianza Dieter Poetsch, l'amministratore delegato Herbert Diess e l'ex Ad Martin Winterkorn sono ora accusati di aver informato "deliberatamente troppo tardi" gli investitori sui rischi del Dieselgate nel 2015.
La risposta di Volkswagen
"Le accuse sono senza fondamento. La società ha meticolosamente indagato su questo tema con l'aiuto di esperti legali interni ed esterni per almeno quattro anni", ha spiegato in una mail, secondo quanto riporta Bloomberg, Hiltrud Dorothea Werner, componente del consiglio di gestione e responsabile dell'"integrità e degli affari legali" di Volkswagen. Volkswagen, ha aggiunto, è fiduciosa di aver rispettato tutti gli obblighi legati alla legislazione sui mercati dei capitali. "Se ci sarà un processo - ha aggiunto Werner - siamo fiduciosi che venga provato che le accuse sono infondate".
Lo scandalo scoppiato nel 2015
Lo scandalo sulle emissioni che ha preso il nome di "Dieselgate" riguarda un’indagine del 2015 nata dopo la scoperta della falsificazione delle emissioni di vetture con motore diesel del gruppo Volkswagen, vendute negli Stati Uniti e in Europa. I veicoli coinvolti mostravano emissioni in linea con le prescrizioni legali, truccate però con un software della centralina appositamente modificato per essere in grado di ridurre le emissioni a scapito di altre prestazioni durante i test di omologazione.