L’India revoca lo status speciale del Kashmir

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Il governo indiano valuta di annullare quella parte della Costituzione che garantisce allo stato più autonomia rispetto ad altri. A seguito dell’allerta terrorismo, Delhi ha ordinato l'evacuazione di oltre 20mila turisti. Hotel e ostelli, deserti

Le autorità nazionaliste indù hanno approvato un decreto presidenziale che abolisce lo 'status speciale' dello Stato del Jammu e del Kashmir, garantito dalla Costituzione indiana. L'annuncio è stato fatto in Parlamento dal ministro dell'Interno, Amit Shah, tra enormi proteste dai banchi dell'opposizione. La decisione potrebbe scatenare una tempesta politica e sociale nella regione, sulla quale tra l'altro ha rivendicazioni territoriali il Pakistan.

Abolita l'autonomia costituzionale

Il decreto presidenziale "entra in vigore immediatamente e sostituisce immediatamente" gli articoli costituzionali sul Jammu e Kashmir, in particolare l'articolo 370, recita il testo diffuso dal governo. L'articolo 370 della Costituzione indiana conferiva uno 'status speciale' al Jammu e Kashmir e consentiva al governo centrale di New Delhi di legiferare solo su difesa, esteri e comunicazioni, il resto spettava al Parlamento locale.

Il Ladakh regione separata

Il governo del premier Narendra Modi ha anche presentato in Parlamento un disegno di legge per la divisione del Jammu e Kashmir: il Ladakh, la sua parte orientale a maggioranza buddista, sarà separato; la parte restante del Jammu e Kashmir (con le pianure prevalentemente indù del Jammu, nel sud, e la valle di Srinagar, prevalentemente musulmana, nel nord) perderanno lo status di Stato federato, e sarannno retrocessi allo status di 'territorio dell'Unione'. Ciò significa che la regione sarà sotto l'amministrazione diretta di New Delhi e non avrà quasi alcuna autonomia.

Allerta terrorismo, turisti in fuga

La revoca dell'autonomia del Kashmir era uno dei cavalli di battaglia elettorali dei nazionalisti indù del Bjp del premier Narendra Modi, rieletto trionfalmente in primavera per un secondo mandato. La possibilità che il governo del Bjp facesse questo passo circolava da qualche giorno, quando inaspettatamente e senza alcune precedente, le autorità indiane hanno cancellato un importante pellegrinaggio indù in una grotta dell'Himalaya in Kashmir e hanno chiesto l'evacuazione di tutti turisti, chiamando in causa non meglio precisate "notizie di minacce terroristiche". E così il 4 agosto il 99% dei 29mila, tra turisti e pellegrini, hanno abbandonato il Kashmir, mentre le autorità hanno dispegato 25mila uomini nella regione, una delle più militarizzate del mondo.

Nessun accesso alla rete

Oggi nella valle di Srinagar sono stati vietati gli assembramenti di più di 4 persone, interrotte le comunicazioni Internet e si sono visti nelle strade solo militari e paramilitari dispiegati in forze. 

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