Emergenza ebola, Congo: "Riaperta nostra frontiera con il Ruanda"

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Dopo la terza notizia di infezione nella città di Goma, le autorità ruandesi avevano deciso di chiudere i confini che sono poi stati riaperti dopo qualche ora. Kinshasa aveva protestato: "Scelta che pregiudica le attività di molti congolesi"

La presidenza del Congo ha fatto sapere che il confine con il Ruanda è stato riaperto dalle autorità ruandesi che, poche ore prima, avevano detto di averlo chiuso per le paure legate alla diffusione del virus dell'Ebola. La chiusura era stata decisa dopo la conferma di un terzo caso della malattia infettiva a Goma, città congolese che conta circa 2 milioni di abitanti e che si trova vicino al confine proprio con il Ruanda. Il Congo aveva subito protestato per la scelta, affermando che andava contro le raccomandazioni delle autorità internazionali in materia sanitaria.

Le critiche per la chiusura del confine

Con un comunicato della presidenza, la Repubblica democratica del Congo aveva espresso un forte disappunto sull'iniziale chiusura del confine: "Questa decisione pregiudica le attività di molti congolesi ed espatriati che vivono a Gisenyi, città di confine ruandese, ma lavorano a Goma", avevano fatto sapere da Kinshasa.

Un'epidemia di 1800 morti in un solo anno

L'attenzione su Ebola, intanto, rimane alta in Congo e pochi giorni fa l'epidemia è stata dichiarata Emergenza Internazionale di Salute Pubblica. Dal primo agosto del 2018 a oggi ha fatto registrare quasi 2.700 casi, di cui 1803 deceduti, un terzo dei quali bimbi. Ed è ormai emergenza anche in altri Paesi. Ma, dicono ancora le autorità della Repubblica democratica, "le squadre di risposta continuano a rassicurare che la città di Goma è fuori pericolo".

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