Missione nello spazio, riti alla vigilia del lancio dal cosmodromo russo Baikonur

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Luca Parmitano (foto di repertorio: Getty Images)

Preparativi prima della missione Beyond dell'ESA. L'astronauta italiano Luca Parmitano e tutto l'equipaggio riproducono passo passo quanto fatto nel 1961 dal primo uomo nello Spazio, il russo Jurij Gagarin

Sabato inizierà la missione Beyond dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), la cui partenza è prevista dal cosmodromo russo di Baikonur, in Kazakistan. Alla spedizione parteciperà anche Luca Parmitano. L'astronauta italiano dell'ESA ha iniziato a familiarizzare con le pratiche preparatorie di Beyond, ma soprattutto con i riti e le tradizioni obbligatorie prima di qualsiasi operazione. Tutto in onore di Jurij Gagarin, il primo uomo andato nello Spazio nel 1961.

I riti a Mosca

Le procedure iniziano già quando l'equipaggio parte da Mosca alla volta del Kazakistan. Qui gli astronauti rendono omaggio a Gagarin, recandosi sulla sua tomba. L'astronauta russo è morto nel 1968, un anno prima dello sbarco sulla Luna di Neil Armstrong. Ora è sepolto sotto le mura del Cremlino: gli astronauti devono recarsi lì e lasciare un mazzo di garofani. Dopo di che l'equipaggio primario e quello di riserva partono verso Baikonur.

I riti in Kazakistan

Gli equipaggi vengono messi in quarantena all'hotel Cosmonaut di Baikonur. Circa cinque giorni prima del lancio partecipano tutti a una cerimonia in cui vengono issate le bandiere delle nazioni che partecipano alla missione verso la Stazione spaziale internazionale. Nella missione Beyond saranno coinvolti anche il cosmonauta russo Alexandr Skvortsov e l'americano Andrew Morgan, al suo primo volo. Gli astronauti devono quindi piantare un albero nel Giardino dei Cosmonauti. Gagarin è stato il primo a farlo. Poi c'è la visita del museo di Korolev, dove ognuno lascerà la sua firma su una parete accanto alle foto di tutti coloro che sono partiti da Baikonur (finora 121).

I riti prima del lancio

Due giorni prima del lancio viene fatto il roll-out del razzo e della capsula Soyuz. Alle 7 del mattino ora locale il veicolo lascia l'hangar e viene trasportato col "Treno del Cosmo" (che viaggia a 1 km all'ora) verso la rampa. Poi vengono posti in posizione verticale. Un pope ortodosso benedirà la capsula il giorno prima del lancio. Nel frattempo si avvicina il momento della partenza degli astronauti. Nella notte della vigilia tutto l'equipaggio si guarda il film russo "Sole bianco del deserto" (1969). Il giorno del lancio ogni astronauta deve autografare la porta della sua camera e bere champagne. L'uscita dall'hotel Cosmonaut è accompagnata dalla canzone "Trava u doma" (L'erba vicino casa), che è diventata una specie di inno degli astronauti. Un altro rito va fatto durante il viaggio in bus. Ci si ferma e si fa pipì contro una ruota del mezzo, cosa da cui le donne sono esentate. Si dice che poco prima del suo volo, lo abbia fatto anche Gagarin. Una volta a bordo il comandante porta un oggetto a cui è legato: sarà lui a indicare il momento in cui si entra in orbita e si inizia a vivere in stato di microgravità.

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