Corpus Domini: cosa significa e cosa si festeggia
MondoLa celebrazione ha origine nel XIII secolo, ricoda l'Eucaristia e cade la seconda domenica successiva alla Pentecoste o il giovedì precedente
Il Corpus Domini è una festività cattolica che risale al XIII secolo. In Italia (anche se non mancano le eccezioni locali) si celebra la domenica successiva o il giovedì seguente alla Santissima Trinità. Rievoca la liturgia dell'ultima cena, cioè la celebrazione del giovedì santo.
Perché si festeggia
Il Corpus Domini è una festa “mobile”. Non ha quindi un giorno prestabilito ma varia di anno in anno a seconda del calendario liturgico. La celebrazione della Santissima Trinità cade infatti la domenica successiva alla Pentecoste, che cade a 50 giorni dalla Pasqua e ricorda la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli e la Madonna. A Orvieto, dove fu istituita, la celebrazione si svolge il giovedì dopo la Santissima Trinità. Anche a Milano, seguendo il rito ambrosiano riformato nel 2008, sceglie il giovedì, con una processione che attraversa il centro storico della città. A Roma e nella maggior parte del resto d'Italia, le celebrazioni si tengono la domenica: Papa Francesco terrà una messa nel quartiere di Casal Bertone, da dove partirà la processione.
Le origini
Il Corpus Domini (detto anche Corpus Christi nei Paesi di lingua spagnola e inglese), ha le proprie origini nel 1208, quando Giuliana di Retìne, priora nel Monastero di Monte Cornelio, a Liegi, ebbe una visione (una luna in ombra da un lato) che avrebbe rappresentato la mancanza di una solennità in onore dell'Eucaristia. La festa diventa ufficiale, nel 1246. Ma solo nel 1264 viene estesa a tutta la Chiesa, per volontà di papa Urbano IV (ex arcidiacono di Liegi) tramite la bolla Transiturus. Urbano IV decise di celebrare il Corpus Domini il giovedì successivo alla prima domenica dopo la Pentecoste, cioè 60 giorni dopo Pasqua.
Il miracolo di Bolsena
A convincere il Papa, oltre alla sua vicinanza con Giuliana di Retìne, fu il miracolo di Bolsena, avvenuto nel 1263. Un prete boemo, in pellegrinaggio verso Roma, si fermò per celebrare messa, ma al momento dell'Eucarestia dubitò che l'ostia consacrata contenesse davvero il corpo di Cristo. Si racconta quindi che dall'ostia uscirono gocce di sangue, che macchiarono il corporale di lino utilizzato dal prete, oggi custodito nel Duomo di Orvieto. Per questo motivo, la città Umbra è uno dei centri dove la celebrazione è più sentita. E dove si conserva la tradizione del giovedì.