Usa, polizia uccide 20enne afroamericano: scontri a Memphis

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Brandon Webber sarebbe stato ucciso con 20 colpi di arma da fuoco mentre cercava di scappare. Polizia: aveva un fucile. Ma testimoni oculari smentiscono. Le manifestazioni in suo ricordo si sono trasformate in guerriglia urbana: almeno 24 agenti feriti

Notte di tensione e scontri a Memphis. Un ragazzo afroamericano è stato ucciso dalla polizia e le manifestazioni per ricordare la vittima, dopo essere iniziate pacificamente, si sono trasformate in guerriglia urbana: il bilancio degli scontri è di almeno 24 agenti feriti e tre persone arrestate. Gli scontri tra le forze dell'ordine e la folla inferocita, avvenuti in un quartiere popolare a nord di Memphis, hanno visto il ferimento anche di due giornalisti. Le forze dell'ordine hanno blindato tutta la zona, usato i lacrimogeni e disperso la maggior parte della folla, come ha riferito in conferenza stampa il capo della polizia Michael Rallings.

L'uccisione di Brandon Webber

Secondo le ricostruzioni, il 20enne Brandon Webber - sul quale pesavano diversi mandati di cattura - sarebbe stato ucciso mentre cercava di scappare dalla polizia: contro di lui sarebbero stati sparati 20 colpi di arma da fuoco. Webber, è stato descritto come un "sospettato violento" dalla polizia, secondo la quale il ragazzo avrebbe puntato un fucile contro gli agenti. Ricostruzione smentita da alcuni testimoni oculari e sulla quale sono state avviate delle indagini.

I precedenti

Solo nei primi 6 mesi dello scorso anno sono state oltre 500 le persone uccise dalla polizia negli Stati Uniti. Nel 2018, dopo la morte di un uomo durante un controllo a Chicago si sono verificate  forti proteste in città. Negli Usa i precedenti analoghi, quasi sempre con vittime afroamericane, sono tantissimi. Uno dei casi più eclatanti è stato quello di Trayvon Martin, 17enne di colore ucciso in Florida il 26 febbraio del 2012: camminava con il cappuccio della felpa in testa e dopo una lite è stato ucciso da un vigilante volontario. L'uccisione del ragazzo ha scatenato manifestazioni in tutto il Paese. Nel 2014 altre violente proteste sono scoppiate a Ferguson, in Missouri, dove il 18enne afroamericano Michael Brown, sospettato di aver commesso un furto in un negozio, è stato ucciso nonostante fosse disarmato. Nel novembre dello stesso anno, un ragazzino di 12 anni è stato ucciso da un agente a Cleveland, Ohio: Tamir Rice stava giocando con una pistola giocattolo e il poliziotto ha fatto fuoco pensando fosse un'arma vera. Nel 2015, Freddie Gray, 25enne afroamericano è morto a Baltimora, Maryland, dopo essere stato arrestato e caricato su un furgone della polizia con l'accusa di avere con sé un coltello a serramanico. Nel 2016, a Charlotte, in North Carolina, è morto il 43enne di colore Keith Lamont Scott davanti alla moglie. L’episodio ha scatenato la rabbia dei manifestanti.

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