Germania, infermiere condannato all’ergastolo: uccise 85 pazienti

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Niels Hoegel somministrava farmaci ai pazienti che producevano arresti cardiaci e scompensi. Gli omicidi sono stati compiuti tra il 2000 e il 2005 in due diverse cliniche. In passato, Hoegel era già stato condannato per omicidio e tentato omicidio

Il tribunale distrettuale di Oldenburg, in Germania, ha condannato l'ex infermiere Niels Hoegel all'ergastolo per 85 omicidi di pazienti, compiuti tra il 2000 ed il 2005 nelle cliniche Oldenburg e Delmenhorst.

I processi e le condanne

Secondo l’accusa le vittime di Hoegel sarebbero state 100, mentre l’ex infermiere ha ammesso la propria responsabilità per “soli” 55 casi. Il giudice, Sebastian Buehrmann, ha riconosciuto la "straordinaria gravità" dei fatti accogliendo così la pena dell'ergastolo invece dei quindici anni considerati normalmente la pena massima. Durante il processo, come riporta il Washington Post, Hoegel si è scusato con i familiari, aggiungendo di essere "giorno e notte" perseguitato da "vergogna" e "rimorso". L'uomo, 42 anni, già nel 2008 Hoegel è stato condannato per tentato omicidio a 7 anni e mezzo di prigione e successivamente era arrivata la pena dell’ergastolo per altri sei omicidi. Quello appena terminato è quindi il terzo processo a suo carico. Hoegel è stato riconosciuto colpevole della più lunga serie di omicidi del secondo dopoguerra in Germania

Gli omicidi in corsia

Il suo modus operandi prevedeva la somministrazione di medicine ai pazienti per provocare loro arresti cardiaci. A quel punto, Hoegel interveniva “salvando” la vita al paziente e godersi quindi il merito. Ma in moltissimi casi il suo intervento non è arrivato in tempo e la conseguenza è stata la morte del malcapitato paziente. Per costituire il capo d’accusa del processo, i pm hanno richiesto oltre 130 esumazioni. La vicenda, che ha fatto parecchio scalpore in Germania, ha puntato i riflettori anche sugli ospedali, accusati di non aver reagito prontamente quando i pazienti di Hoegel hanno iniziato a morire troppo spesso. Si dicono soddisfatti dalla sentenza i familiari delle vittime: "Quest'uomo dal carcere non deve uscire vivo. Abbiamo aspettato anni per avere giustizia", hanno detto in aula parlando con i cronisti.

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