Gli exit poll delle elezioni parlamentari consegnano il governo alla sinistra, dopo l'exploit della destra xenofoba nel 2015. Ma la linea sull'immigrazione resta la stessa
Maggioranza parlamentare alla sinistra e destra xenofoba in calo. Sono questi gli elementi essenziali con cui la Danimarca dovrà fare i conti all'indomani della chiusura delle urne per le elezioni parlamentari e dopo una campagna elettorale giocata essenzialmente sul tema dell'immigrazione. Nel Paese scandinavo il potere torna alla sinistra, dopo quattro anni, ovvero dopo l'exploit della destra xenofoba nel 2015. Adesso la 41enne leader socialdemocratica Mette Frederiksen si appresta a diventare il primo ministro più giovane nella storia del suo paese (i risultati).
La maggioranza alla sinistra
Secondo gli exit poll il partito socialdemocratico ha ottenuto il maggior numero di voti, oltre il 25%, distaccando di 5 punti i liberali del premier uscente Lars Loekke Rasmussen. In totale il blocco di sinistra che comprende anche socialisti, socialisti-liberali, 'rosso-verdi' e i verdi di Alternative ha guadagnato la maggioranza assoluta in parlamento, anche se per poco (90 seggi su 179).
Il crollo della destra xenofoba
Evidente, al contrario, il crollo del principale partito populista, il Danish People's Party, che ha più che dimezzato i consensi passando in appena 4 anni dal 21% al 9,8%. Non hanno superato il 2% gli altri due partiti ancora più a destra, il New Right e l'Hard Line, che in campagna elettorale si è battuto per l'espulsione di tutti i musulmani dal Paese.
Immigrazione al centro della campagna elettorale
Intorno all'immigrazione ha ruotato tutta la campagna elettorale. In Danimarca sui 5,6 milioni di abitanti uno su dieci è nato all'estero, e per il 30% della popolazione la questione è in cima alle preoccupazioni (il 9% in più rispetto alla media europea). Nei primi mesi del 2019 il numero di ingressi nel Paese era diminuito arrivando al livello più basso degli ultimi 10 anni, anche per effetto della stretta attuata dal governo uscente di centro-destra. Con i nuovi risultati elettorali le cose, hanno avvertito i socialdemocratici, non cambieranno: Frederiksen ha detto che, da primo ministro, cercherà il sostegno della destra quando si tratterà di questioni relative all'immigrazione. Altri temi forti della campagna elettorale della sinistra sono stati la difesa del benessere sociale, con uno dei welfare più invidiati in Europa, e la lotta al cambiamento climatico.