Gates Foundation: poco impegno per raggiungere l'uguaglianza di genere

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Protestante per il gender pay gap a Glasgow (foto di repertorio - Getty Images)

Melinda Gates, co-presidente fondazione "di famiglia", ha annunciato la nascita di un indice per misurare i progressi nel raggiungimento della parità tra uomini e donne nella società

Nessun paese nel mondo si sta impegnando per raggiungere l'uguaglianza di genere entro il 2030. A dirlo è il SDG Gender Index, il neonato indice creato dalla Bill and Melinda Gates Foundation. L'iniziativa è nata proprio per richiamare l'attenzione delle nazioni sul tema e sugli altri 16 obiettivi stabiliti dall'Onu per raggiungere lo sviluppo sostenibile.

Un indice per misurare l'impegno

Dalla sottoscrizione dei 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile, stilati dall'Onu e firmati da 193 paesi nel 2015, alcuni progressi sono stati fatti. La priorità alla base dell'accordo era sconfiggere la povertà e raggiungere l'uguaglianza, oltre a fermare la crisi climatica. Il termine per raggiungere questi obiettivi è il 2030. Il SDG Gender Index, creato dalla fondazione Gates in partnership con Equal Measures 2030, ha evidenziato che nemmeno i paesi nordici, alti in classifica, si stanno impegnando abbastanza sulla parità di genere.

I progressi sui 17 obiettivi

Stabilita una scala di valutazione dei risultati che va da zero a cento, la media dei punteggi ottenuti dalle 129 nazioni prese in considerazione è di 65,7. Solo 21 paesi hanno ottenuto un punteggio pari o superiore agli 80 punti. Al vertice della classifica c'è la Danimarca con 89,3 punti. L'Italia è al diciannovesimo posto con 81,8 punti. Le aree tematiche più critiche per il nostro paese sono: la presenza delle donne nel settore dell'industria, infrastrutture e innovazione e nella creazione di politiche per proteggere il clima. Al fondo della classifica si piazzano i paesi africani.

I progressi sull'uguaglianza di genere

I primi dati mostrano che 2,8 miliardi di ragazze e donne vivono in paesi in cui non si fa abbastanza per migliorare le loro vite. Sono stati valutati ad esempio l'accesso al mobile banking, a internet o, semplicemente, all'acqua potabile. Le problematiche relative all'uguaglianza di genere su cui si fa più fatica ad ottenere progressi sono la presenza in parlamento, il gender pay gap (cioè l'uguaglianza salariale) e la violenza di genere. L'obiettivo del campo SDG5 è misurare l'impegno delle nazioni nell'eliminare ogni forma di violenza sulle donne, comprese mutilazioni genitali e matrimoni combinati con bambini, assicurare l'accesso universale alle misure sanitarie per vivere una buona vita sessuale e riproduttiva. In questa sezione l'Italia si ferma a 78,7 punti.

"Dobbiamo stare in guardia"

Alison Holder, direttore di Equal Measures 2030, ha dichiarato: "Non vedo nessun Paese mettere in campo quelle ambiziose azioni necessarie per risolvere questi problemi intrattabili, nemmeno gli Stati più performanti. Non capisco come questi problemi potrebbero scomparire naturalmente". Le preoccupazioni sul tema riguardano anche quei Paesi come gli Stati Uniti, in cui i legislatori stanno mettendo le mani su leggi fondamentali, come quella per l'aborto. "Dobbiamo stare in guardia nei confronti dei Paesi che stanno arretrando". L'indice, presentato al Women Deliver conference, a Vancouver, sarà aggiornato nel 2021.

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