Un giudice di New York respinge l'istanza del presidente per impedire a due banche di fornire i documenti richiesti dalle commissioni della Camera che indagano sulle finanze del tycoon. Approvata anche una legge che consentirà il rilascio del suo rendiconto finanziario
Il presidente degli Usa Donald Trump è al centro di una battaglia politica e legale che ha come tema le sue finanze personali e il suo patrimonio. Ieri un giudice distrettuale di New York, Edgardo Ramos, ha respinto l'istanza del presidente, dei suoi tre figli e della Trump Organization per impedire a Deutsche Bank e Capital One di fornire i documenti richiesti da due commissioni della Camera che indagano sulle finanze della famiglia Trump e sui fondi utilizzati per pagare la campagna elettorale che sarebbero dietro al Russiagate. Secondo il giudice, il Congresso ha l'autorità legale per chiedere documenti.
Approvata legge per l'accesso ai "Tax return"
È la seconda sconfitta legale del tycoon in pochi giorni nella sua battaglia contro le inchieste dem: sempre nelle scorse ore, infatti, il parlamento dello Stato di New York ha approvato una legge che consentirà il rilascio delle dichiarazioni dei redditi di Donald Trump al Congresso. Il provvedimento, che dovrà ora essere firmato dal governatore dem Andrew Cuomo, non nomina esplicitamente il presidente ma consente ai capi di tre commissioni di Capitol Hill di avere accesso ai "Tax return" di qualsiasi dirigente eletto e di qualsiasi alto dirigente nominato. I repubblicani erano contrari alla legge, bollata come un attacco politicamente motivato alla privacy. Finora Trump si è sempre rifiutato di rendere pubbliche le sue dichiarazioni al fisco.
Steven Mnuchin: "Non c'è alcun motivo dietro la richiesta"
Secondo quanto riportato dalla Cnn, ci si aspettava che gli avvocati di Trump facessero ricorso per entrambe le decisioni, anche se il giudice Ramos aveva affermato che non avrebbe sospeso la sua sentenza in attesa di appello. Le dichiarazioni delle tasse di Donald Trump dovranno dunque essere consegnate al Congresso a meno che il presidente americano non invochi il privilegio esecutivo, eventualità al momento esclusa. In precedenza, il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, ha negato al Congresso la possibilità di accedervi spiegando che non c'è alcun motivo legislativo dietro alla richiesta. Secondo l'Irs però la diffusione delle dichiarazioni delle tasse è "obbligatoria" e questo "richiede che il segretario al Tesoro le consegni" alle commissioni che le hanno richieste.