Il Papa in visita in Bulgaria: "Non chiudere porte a chi bussa ai nostri confini"

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Il Pontefice compie il 29esimo viaggio apostolico del suo pontificato: sarà prima nella capitale bulgara e poi a a Skopje, nella Macedonia del Nord. Entrambi i Paesi sono a maggioranza ortodossa. Bergoglio incontrerà le autorità civili e religiose degli Stati

Papa Francesco è arrivato questa mattina a Sofia. Si tratta del 29esimo viaggio apostolico del suo pontificato che fino a martedì lo porterà nuovamente nell'area balcanica, prima in Bulgaria e poi a a Skopje, nella Macedonia del Nord. L'arrivo all'aeroporto internazionale della capitale bulgara è avvenuto alle 10 (le 9 in Italia). Il Papa è stato accolto dal primo ministro, Bojko Metodiev Borisov.

Il programma del viaggio

Entrambi i Paesi che Bergoglio visiterà in questo suo quarto viaggio dell’anno sono a maggioranza ortodossa, con quote rilevanti anche di musulmani, e dove i cattolici sono una piccola minoranza, meno dell'uno per cento della popolazione. A Sofia, la cerimonia di benvenuto vera e propria si è svolta nella piazza antistante il Palazzo presidenziale, nel quale il Papa ha incontrato il presidente della Repubblica Rumen Radev. L'incontro con le autorità, la società civile e il Corpo diplomatico ha avuto luogo invece nella Piazza Atanas Burov. A seguire, la visita al patriarca ortodosso Neofit e al Santo Sinodo nel Palazzo del Santo Sinodo, la preghiera in silenzio davanti al Trono dei santi Cirillo e Metodio nella Cattedrale Patriarcale di San Alexander Nevsky e la recita del Regina Coeli nella Piazza di San Alexander Nevsky. Nel pomeriggio, il Papa celebrerà la messa per i cattolici locali nella Piazza Knyaz Alexandar I, dove sono attese tra le sette e le ottomila persone.

Papa: “Le fedi respingano violenze e strumentalizzazioni”

"Ogni religione, chiamata a promuovere armonia e concordia, aiuti la crescita di una cultura e di un ambiente permeati dal pieno rispetto per la persona umana e la sua dignità, instaurando vitali collegamenti fra civiltà, sensibilità e tradizioni diverse e rifiutando ogni violenza e coercizione. In tal modo si sconfiggeranno coloro che cercano con ogni mezzo di manipolarla e strumentalizzarla", ha detto papa Francesco nel suo discorso alle autorità e alla società civile bulgare nella Piazza Atanas Burov, a Sofia. Il Papa ha poi rivolto il suo "cordiale saluto ai cristiani delle altre Comunità ecclesiali, ai membri della Comunità ebraica e ai fedeli dell'Islam": "Riaffermo con voi la forte convinzione che i veri insegnamenti delle religioni invitano a restare ancorati ai valori della pace; a sostenere i valori della reciproca conoscenza, della fratellanza umana e della convivenza comune".

“Non chiudere gli occhi a chi bussa alle vostre porte”

"A voi, che conoscete il dramma dell'emigrazione, mi permetto di suggerire di non chiudere gli occhi, non chiudere il cuore e non chiudere la mano - come è nella vostra tradizione - a chi bussa alle vostre porte", ha poi aggiunto papa Francesco. "La Bulgaria si trova ad affrontare le conseguenze dell'emigrazione, avvenuta negli ultimi decenni, di più di due milioni di suoi concittadini alla ricerca di nuove opportunità di lavoro. Nel medesimo tempo deve fare i conti con quello che può essere considerato come un nuovo inverno: quello demografico”, ha sottolineato Bergoglio, accenando anche al “fenomeno di coloro che cercano di fare ingresso all'interno dei suoi confini, per sfuggire a guerre e conflitti o alla miseria". Rivolgendosi quindi al presidente Radev, il Papa ha aggiunto: "Vorrei incoraggiarvi a compiere ogni sforzo per promuovere condizioni favorevoli affinché i giovani possano investire le loro fresche energie e programmare il loro futuro personale e familiare, trovando in patria condizioni che permettano una vita degna".

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