Arrestata nel giugno del 2018 per spionaggio. Esercitando la professione di avvocato, in passato aveva difeso donne sott’accusa per essersi scoperte il capo in luoghi pubblici
L’avvocato iraniano per i diritti umani Nasrin Sotoudeh è stata condannata a 33 anni e sei mesi di carcere e a 148 frustrate. Lo ha fatto sapere il marito della donna, Reza Khandan, in un post su Facebook, in cui ha aggiunto che erano sette le accuse mosse nei confronti della moglie. Khandan spiega anche che non sarà fatto appello contro la sentenza. All'agenzia ufficiale Irna Khandan ha precisato che la pena da scontare sarà solo quella per il reato ritenuto più grave, pari a 12 anni.
Chi è Nasrin Sotoudeh
Nasrin Sotoudeh, vincitrice nel 2012 del premio Sakharov per la libertà di pensiero assegnato dal Parlamento europeo, è stata arrestata a giugno del 2018 dopo essere stata condannata in contumacia a 5 anni di prigione dal tribunale rivoluzionario di Teheran per spionaggio. Sotoudeh aveva difeso donne arrestate per essersi scoperte il capo in luoghi pubblici e aveva criticato un nuovo codice penale che consente solamente a un ristretto numero di avvocati di rappresentare imputati di crimini contro la sicurezza nazionale. L'attivista è da sempre contraria anche alla pena di morte. A marzo 2019 era stata condannata in primo grado a 38 anni e a 148 frustate in due processi legati alla sua attività.
I capi d'accusa
L'attivista era stata condannata per diversi capi d'accusa, tra cui "aver complottato contro la sicurezza nazionale", "minacce contro il sistema", "istigazione alla corruzione e alla prostituzione" e per essere "comparsa senza velo in un'aula di tribunale". La condanna in primo grado, resa nota il mese scorso, era stata fortemente criticata da diversi governi e dalle organizzazioni internazionali per i diritti umani, tra cui Amnensty International.