Pedofilia nella Chiesa, Papa Ratzinger: “Collasso morale dopo la rivoluzione del ‘68”

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Il papa emerito Benedetto XVI affronta la piaga degli abusi sessuali in un documento di 18 pagine pubblicato su diverse testate. E critica il "granitismo" della Chiesa per cui, negli anni ’80, "dovevano essere garantiti soprattutto i diritti degli accusati"

Il "collasso morale" arrivato con la rivoluzione del ’68 come origine dello scandalo degli abusi sessuali nella Chiesa. È l’ ‘atto di accusa’ del papa emerito Benedetto XVI che, in 18 pagine, nel documento 'Chiesa e lo scandalo degli abusi sessuali', ha riunito alcuni appunti "con i quali fornire qualche indicazione che potesse essere d’aiuto in questo momento difficile". Joseph Ratzinger, nello scritto pubblicato su diverse testate in lingua tedesca e inglese (fra cui il mensile tedesco Klerusblatt), critica il "granitsmo" della Chiesa per il quale, negli anni ’80 del secolo scorso, sulla pedofilia "dovevano essere garantiti soprattutto i diritti degli accusati. E questo fino al punto di escludere di fatto una condanna. Il loro diritto alla difesa venne talmente esteso che le condanne divennero quasi impossibili".

Il '68 e il "collasso della teologia morale"

Ma influire sulla crisi, è stato anche e soprattutto il ’68: "Mi sono sempre chiesto come in questa situazione i giovani potessero andare verso il sacerdozio e accettarlo con tutte le sue conseguenze. Il diffuso collasso delle vocazioni sacerdotali in quegli anni e l'enorme numero di dimissioni dallo stato ecclesiastico furono una conseguenza di tutti questi processi", spiega Ratzinger. In quello stesso periodo, a suo avviso, cominciò "un collasso della teologia morale cattolica che ha reso inerme la Chiesa di fronte a questi processi della società". Il processo è poi proseguito negli anni '70 e '80, quando la pedofilia è diventata "una questione scottante". E "la Santa Sede sapeva di questi problemi", sebbene non in dettaglio. Il papa emerito spiega anche che Giovanni Paolo II operò per arginare quella che ha ritenuto una deriva pericolosa. E conclude ringraziando il suo successore, Francesco, "per tutto quello che fa" (LO SPECIALE). Ratzinger ha inoltre precisato di aver pubblicato i suoi scritti dopo aver sentito il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin.

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