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Brexit, intesa tra Ue e May al vertice di Bruxelles: proroga al 31 ottobre

Mondo
Theresa May al vertice di Bruxelles (Ansa)

La decisione dopo una maratona negoziale coi 27 capi di Stato e di governo dell’Ue. Tusk, presidente del Consiglio europeo: “Non sprecare questo tempo”. Gli inglesi voteranno alle Europee di maggio se non riusciranno ad uscire prima delle elezioni

Altri sei mesi per trovare un accordo per l’uscita dall’Ue con termine ultimo il 31 ottobre, ma la Gran Bretagna parteciperà alle prossime Europee, se la Brexit non dovesse essere siglata prima delle elezioni del 26 maggio. L’intesa è stata raggiunta a Bruxelles al termine di una lunga maratona negoziale tra i 27 capi di Stato e di governo dell’Ue, durata otto ore e conclusasi a notte fonda. "Non buttate via questo tempo", ha ammonito il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. Il presidente francese Emmanuel Macron, che premeva per una proroga breve, non ha nascosto le sue preoccupazioni. Per Angela Merkel, invece, era necessario "salvaguardare l'unità dell'Ue". (BREXIT, LE PAROLE CHIAVE - MANIFESTAZIONI A LONDRA)

I termini dell’intesa

May adesso ha un nuovo mandato per provare a trovare una maggioranza a Westminster sull’Accordo di divorzio, dopo i tentativi andati in fumo nelle scorse settimane. La proposta di Tusk ha evitato una separazione traumatica tra Regno Unito e Ue, prevista il 12 aprile. "Un'estensione flessibile, un po' più corta di quanto prevedevo, ma ancora abbastanza, per trovare la soluzione migliore”, ha detto Tusk. "Probabilmente anche nel Regno Unito si terranno le elezioni" per il rinnovo del Parlamento europeo, ha detto il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker dopo l'annuncio dell'intesa per il rinvio fino al 31 ottobre. Condizione posta dall'Unione per ottenere la proroga. “Le regole sono regole, dura lex sed lex”, ha rimarcato Juncker. A favore della decisione della proroga al 31 ottobre - che coincide con la scadenza del mandato dell'esecutivo di Juncker - ha giocato la speranza che il nuovo dialogo lanciato dalla premier britannica col leader Labour Jermey Corbyn, possa portare i suoi frutti a breve, e permettere finalmente di aprire un nuovo capitolo.

Le posizioni opposte di Macron e Merkel

May ha detto comunque di "voler uscire il prima possibile" puntando al 22 maggio. Il presidente francese Macron è arrivato al summit arroccato sull'opzione di una proroga breve al 30 giugno e sostenuto da una manciata scarsa di altri leader, tra cui il cancelliere austriaco Sebastian Kurz. Macron si è detto preoccupato per le elezioni dell'Eurocamera e la collaborazione leale di Londra durante il periodo di permanenza. Nemmeno un incontro bilaterale con la cancelliera tedesca Merkel è servito ad ammorbidire le posizioni del capo dell'Eliseo: per "farlo scendere dalla montagna" sono state necessarie varie proposte e un duro confronto con Juncker, hanno rivelato fonti diplomatiche. A favore di una proroga lunga a Londra - che nelle intenzioni iniziali era di nove, dodici mesi - è stata invece Merkel, che si è battuta fino all'ultimo, richiamando la necessità di "salvaguardare l'unità dell'Ue e ad evitare una Brexit senza accordo".

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