Brexit, bocciati tutti i progetti: no deal più vicino. May convoca i ministri

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Dopo che la Camera dei comuni ha respinto di nuovo i piani alternativi alla proposta della premier, si avvicina l’ipotesi di un'uscita dall'Ue senza accordo. Il Cabinet Secretary del governo dipinge uno scenario da incubo: aumento prezzi del cibo e sicurezza in tilt

Ancora caos sulla Brexit. Non si sblocca lo stallo, dopo che la Camera dei comuni ha bocciato di nuovo le 4 opzioni di piano B alternative all’accordo della May, avvicinando lo spettro di un'uscita no deal dalla Ue. Il giorno dopo l’ennesimo stop del Parlamento britannico, ad appena 10 giorni dalla possibile uscita senza alcun accordo dall'Ue, la premier Theresa May ha convocato i suoi ministri a Downing Street per decidere il da farsi. Sarà una riunione-maratona, in cui la premier Tory dovrà decidere se virare su una Brexit più morbida rispetto al suo piano, uscire senza alcun accordo o andare a nuove elezioni o ad un secondo referendum (IL REPORTAGE DAL TAMIGI - LE TAPPE - LE PAROLE CHIAVE).

Barnier pessimista, l'Antitrust Ue: Londra recuperi aiuti illeciti

Anche il capo negoziatore dell'Ue Michel Barnier è sempre più pessimista, crede che ormai si vada verso la Brexit senza intesa e ciò nonostante afferma che "non andrà tutto liscio, ci saranno disagi anche se preparati". Sempre sul fronte Ue, l'Antitrust chiede a Londra di recuperare aiuti di Stato illeciti, frutto della concessione di un vantaggio selettivo a talune multinazionali esentate dalle norme britanniche contro l'evasione fiscale.

Cabinet Secretary del governo: “Prezzi cibo +10%, sicurezza in tilt”

Intanto i ministri si sono visti recapitare una lettera di Mark Sedwill, il Cabinet Secretary del governo, con lo scenario da incubo in caso di “no deal”. Un'uscita senza un accordo con Bruxelles, secondo Sedwill, avrebbe conseguenze a vasto raggio in tutti i settori, dall'economia alla sicurezza: prezzi dei prodotti alimentari aumentati del 10%, polizia e forze di sicurezza in difficoltà, in tilt alcune aziende che commerciano con l'Ue, governo pressato per salvare le imprese dal baratro, recessione e deprezzamento della sterlina peggio che nella crisi del 2008, sistema giudiziario messo sotto pressione (ATTIVISTI SEMINUDI A WESTMINSTER DURANTE IL DIBATTITO).

Lo scenario da incubo

La lettera di Sedwill è stata inviata alla premier britannica Theresa May e ai ministri, ed è stata resa nota dal Daily Mail. Nei giorni scorsi era spuntato un altro documento riservato del governo britannico con lo scenario in caso di “no deal”: secondo il governo, un'uscita dall'Unione Europea non negoziata con Bruxelles, che adesso sembra sempre più probabile, aprirebbe nel Regno Unito una fase "critica" di tre mesi almeno, una situazione in cui potrebbero andare in tilt tanto il sistema trasporti che la fornitura di cibo e servizi essenziali. Il governo britannico si è già preparato all’eventualità del “no deal" con un'operazione battezzata operazione YellowHammer, che delinea i piani dei singoli ministeri per tentare di ammortizzare i problemi che causerebbe un'uscita dall'Ue senza accordo. Ma il caos potrebbe essere tale che l'intera operazione di pianificazione potrebbe andare a sua volta in tilt.

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