L’annuncio è arrivato dal premier Conte. La liberazione è avvenuta a quasi tre anni dal suo rapimento. La sorella in lacrime: "Sono troppo contenta". È già arrivato in Italia ed è stato sentito dai pm
Sergio Zanotti (CHI E') è stato liberato. Ad annunciarlo il premier Giuseppe Conte: "A conclusione di una complessa e delicata attività di intelligence, investigativa e diplomatica, condotta in maniera sinergica, in data odierna siamo riusciti a ottenere la liberazione di Sergio Zanotti, rapito in Siria nell'aprile 2016". La liberazione è arrivata a quasi tre anni dal suo rapimento, e da due non si avevano più sue notizie. Nella serata di venerdì Zanotti è arrivato a Ciampino. L'uomo è in buone condizioni e nella mattina di sabato è stato sentito dai pm in una caserma del Ros a Roma. Si indaga per sequestro a scopo di terrorismo. L'interrogatorio è durato circa tre ore, nel corso del quale gli inquirenti hanno ricostruito le varie fasi del rapimento.
Rientrato a Roma
"Il nostro connazionale appare in buone condizioni generali - ha annunciato Conte - un ulteriore successo delle nostre istituzioni e, in particolare, dell'Aise: a loro il mio più vivo e sentito ringraziamento", aggiunge il presidente del Consiglio.
Sorella in lacrime
"Sono contenta. Però non so niente di più. Adesso lo aspetto". Sono queste le prime parole della sorella di Sergio Zanotti. "Sono troppo felice" ha commentato in lacrime.
Trenta: “Sentito ringraziamento all'Aise”
Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta si è congratulata via Twitter con l'Aise per la liberazione di Sergio Zanotti. "Alla nostra agenzia di intelligence – ha scritto Trenta - il mio sentito ringraziamento. Con una attività mirata e incessante ha consentito la liberazione del nostro connazionale".
Il video appello del 2016
Sergio Zanotti, 58 anni, nato a Marone, in provincia di Brescia, era stato rapito nel 2016 in Siria. Nello stesso anno era stato diffuso un video mentre in ginocchio, con un mitra puntato alle spalle, chiedeva l'intervento del governo italiano per evitare una sua "eventuale esecuzione".
“Sequestro anomalo”
All'epoca del rapimento gli investigatori avevano parlato di un "sequestro anomalo": senza richieste di riscatto e senza che si conoscesse l'identità dei rapitori. L'ultima volta si erano avute notizie dell'italiano a maggio del 2017. In un filmato diffuso dai rapitori, Zanotti appariva in ginocchio e ammanettato, in una stanza spoglia con due uomini in nero armati di fucile alle spalle. Era il secondo appello. L'imprenditore era gia' stato mostrato per la prima volta a novembre 2016: sempre in ginocchio ma in un campo di olivi, implorava un intervento del governo. Autore del video, un non meglio precisato 'Abu Jihad', che si descriveva come un jihadista siriano e che minacciava di uccidere l'italiano.
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