Protesi al seno a rischio tumore, la Francia ritira un modello in via precauzionale

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È una misura precauzionale: l’espianto per le donne portatrici di tali protesi non è infatti raccomandato. Si tratta, secondo dati del 2017, di almeno 400mila francesi. Dal 2011 sono stati registrati 59 casi di linfoma. La ministra Grillo chiede verifica anche in Italia

Ritirata protesi al seno per rischio tumore. E' quanto deciso in via precauzionale dall'agenzia sanitaria francese (Ansm), che precisa che comunque non si rende necessario l'espianto nelle donne che hanno già subito l'intervento; circa 400mila, secondo i dati aggiornati al 2017. Per tutte le portatrici di questi impianti è stato inoltre istituito un numero verde. Ed anche in Italia, dove sono 411mila le donne portatrici di questa tipologia di impianto mammario, l'attenzione è massima ed il ministro della Salute Giulia Grillo ha chiesto un parere urgente al Consiglio Superiore di Sanità (Css).

Ritiro protesi

Dal 5 aprile saranno dunque vietate in Francia le protesi mammarie macrotesturizzate a superficie ruvida e gli impianti mammari con superficie ricoperta da poliuritene. La scelta è stata presa per il rischio che tali protesi possano favorire l'insorgenza di una rara forma tumorale, il Linfoma anaplastico a grandi cellule (ALCL).

59 casi dal 2011

Dal 2011, rende noto l'ente francese, sono stati dichiarati nel Paese 59 casi di ALCL associati a tali impianti mammari. L'Ansm rinnova dunque la raccomandazione di utilizzare preferibilmente impianti mammari di tipo liscio in chirurgia estetica o ricostruttiva. Tenendo però conto della "rarità di tale rischio", l'agenzia "non raccomanda l'espianto preventivo per le donne portatrici di tali impianti". 

Ministra Grillo chiede parere urgente sulla protesi seno 

La ministra della Salute Giulia Grillo ha richiesto un parere urgente al Consiglio superiore di sanità (COS'E') in merito alle "protesi mammarie a superficie testurizzata e linfoma anaplastico a grandi cellule", anche "alla luce della decisione delle autorità francesi di ritirare dal mercato tali protesi", collegata al rischio di sviluppare una rara forma tumorale, il linfoma anaplastico. Il parere è richiesto per avviare eventuali iniziative nei confronti dei fabbricanti coinvolti nella produzione dei dispositivi a rischio.

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