Secondo i giudici della Cedu, il Regno Unito non ha infranto i diritti di otto persone che hanno presentato ricorso lamentando la violazione del diritto alla libertà per essere stati portati in carcere: “Arresti necessari per prevenire disturbi della quiete pubblica”
Il Regno Unito non ha infranto alcun diritto delle persone arrestate e detenute per diverse ore per evitare eventuali disordini durante il matrimonio di William e Kate, celebrato il 29 aprile del 2011. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell’uomo, con sede a Strasburgo, che ha rigettato il ricorso presentato da otto individui di varie nazionalità che lamentavano la violazione del diritto alla libertà sancito dall'articolo 5 della convenzione europea dei diritti umani.
I giudici: "Arresti necessari per prevenire disturbi quiete pubblica"
La Corte di Strasburgo spiega che i tribunali britannici, nell'analizzare e valutare i casi, hanno deciso correttamente bilanciando adeguatamente da un lato il diritto alla libertà degli individui e dall'altro la necessità di evitare che potessero disturbare l'ordine pubblico e causare pericoli per gli altri. A Strasburgo i giudici ritengono che l'arresto preventivo sia stato necessario per prevenire un probabile imminente disturbo della quiete pubblica avendo preso in considerazione le grandi folle presenti, l'interesse internazionale per l'evento e l'elevato livello di minacce durante la giornata del matrimonio del duca e della duchessa di Cambridge.