Diserbante al glifosato, Bayer deve risarcire 80 milioni di dollari a un coltivatore

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La somma comprende risarcimenti e danni. Lo ha stabilito una giuria di San Francisco alla quale si è rivolto l’uomo, che si sarebbe ammalato di cancro in seguito alla sua esposizione al Roundup

Una giuria di San Francisco ha stabilito che Bayer deve versare 80 milioni di dollari in risarcimenti e danni a Andrew Herdemann, un coltivatore californiano, che secondo i giudici si è ammalato di cancro in seguito alla sua esposizione al diserbante al glifosato Roundup. Secondo la giuria, la Monsanto, controllata dalla Bayer, avrebbe omesso di mettere in guardia dai pericoli del Roundup.

Le azioni di Bayer a picco

Si tratta dell’ennesima mazzata per la multinazionale tedesca, che aveva già visto colare a picco le proprie azioni, qualche giorno fa, dopo che il tribunale di San Francisco aveva stabilito che il prodotto, contenente glifosato, è la causa del tumore alla pelle che ha colpito Hardemann, dopo 26 anni di utilizzo. L'uomo ha denunciato l'azienda, che invece ha sempre negato qualsiasi collegamento tra il prodotto e la malattia riscontrata.

Il processo

Il legale di Hardeman nell'arringa finale del processo ha messo in evidenza come "una società responsabile dovrebbe testare i suoi prodotti e dire ai consumatori di essere consapevole che possono causare il cancro. Monsanto non lo ha fatto" ha detto Jennifer Moore, avvocato di Hardeman. Monsanto ha replicato di aver agito in modo "ragionevole sulla base" delle prove scientifiche, ha spiegato Brian Stekloff, legale della società, mettendo in evidenza come l'accusa stava chiedendo alla giuria di credere al fatto che i dipendenti della società hanno messo su una "cospirazione per causare il cancro”.

Il precedente da 289 milioni poi rivisto a 78,5 milioni

La cifra di 80 milioni, di cui 75 milioni in danni, è decisamente inferiore ai 289,2 milioni di dollari riconosciuti lo scorso agosto da una giuria di San Francisco a Dewayne Johson, ex guardiano di un parco. L'ammontare era stato successivamente rivisto al ribasso da un giudice a 78,5 milioni.

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